Reggiana, summit tra Amadei e Salerno per definire il futuro del club
Il presidente e il patron a confronto: una nuova proprietà è fondamentale per essere competitivi in Serie B
Reggio Emilia Il futuro della Reggiana non può aspettare, le scadenze sono dietro l’angolo ad iniziare dal termine per l’iscrizione della squadra al campionato di Serie B 2025/26. Il presidente Carmelo Salerno ha manifestato pubblicamente la sua volontà di andare avanti e questo pensiero l’ha espresso nell’incontro avuto in questi giorni con il patron Romano Amadei. I tempi per un eventuale passaggio delle consegne non sono brevi anche se in questo periodo ci sono state diverse manifestazioni di interesse per la proprietà della Reggiana. Ciò che spinge gli attuali soci granata nella direzione di un passaggio delle consegne è la necessità di avere una proprietà robusta e che possa permettersi investimenti importanti per evitare ogni anno il rischio di retrocedere in Serie C.
Binari paralleli
Ora il club è deciso a rimodulare degli investimenti e ottimizzare i costi, cercando di garantire un budget da serie B per la prima squadra. Questo è l’obiettivo dichiarato di Salerno che vuole mantenere il livello di competitività della squadra. Lo stesso vale per il patron Romano Amadei che ha lanciato il messaggio che occorre fare dei sacrifici per arrivare a una riduzione del disavanzo. Amadei ha imboccato la strada del disimpegno, questo è evidente e per vari motivi ma certamente lo farà in modo graduale e sostenibile. Quando sarà il momento di sedersi al tavolo per discutere del budget per la prossima stagione, il suo impegno economico sia a titolo personale sia con lo sponsor Immergas non verrà a mancare. L’altra partita che in parte si sta giocando su più tavoli riguarda come noto il possibile un cambio della proprietà.
Chi bussa alla porta
Alla porta sta bussando Andrea Radrizzani ma non solo. La pista che porta all’ex proprietario di Leeds e Sampdoria è stata caldeggiata dal vice presidente granata Cattani e in questi giorni Radrezzani si è mosso per trovare un partner che possa affiancarlo in questa operazione. Le amicizie, anche in ambito calcistico, non gli mancano, soprattutto negli ambienti milanesi. In ambienti vicini alla società si parla anche di un gruppo svizzero rappresentato da due procuratori Il problema vero è la tempistica perché il 6 giugno è necessario presentare una fideiussione di 800mila euro per l’iscrizione, oltre a tutti gli altri impegni. A chi bussa alle sue porte, il club chiede garanzie in termini di investimenti, passione e credibilità.
I presupposti
La Reggiana è un’azienda calcistica che crea utile agendo su due diversi segmenti: l’attività calcistica - con ricavi da botteghino, abbonamenti, diritti televisivi e sponsorizzazioni - e la vendita dei giocatori. Sono questi due fattori che possono arrivare a rendere sostenibile l’azienda gestita da Amadei, Salerno e Fico. La riduzione dei costi (azzeramento dell’incentivo all’esodo, rosa più snella, ridimensionamenti degli ingaggi) non basta per riequilibrare il disavanzo di gestione. Non a caso il 75% del budget viene assorbito dagli ingaggi dello staff tecnico e dai giocatori. Il primo obiettivo, però, è mantenere la serie B per poter avere maggiori tifosi allo stadio e incrementare gli sponsor. Senza quella categoria ogni discorso non ha senso. Il direttore sportivo per attuare una riduzione del costo lavoro deve continuare con la politica dei prestiti che attraverso il minutaggio si autofinanziano. La futura riduzione della rosa è ipotizzabile ma incide meno rispetto al secondo pilastro del budget di bilancio: i ricavi da cessione dei giocatori di proprietà del club. È su questo punto che la società ha iniziato a lavorare già ingaggiando ragazzi provenienti dalla Serie C come Maggio, Motta e lo stesso Girma. Giocatori che possono rappresentare un "tesoretto" per la società granata. Resta inteso che oggi come oggi la Reggiana ha dei crediti nei confronti di diversi club, vedi Genoa, Napoli, Fiorentina, Sassuolo, Juventus e potrà spendere questi bonus per avere altri giovani da valorizzare.
Le scelte
I primi nodi da sciogliere relativi alla squadra sono le scelte tecniche, partendo dal presupposto che il tecnico Davide Dionigi ha contratto anche per la prossima stagione poi si dovrà arrivare alla conferma o meno, del direttore sportivo Marcello Pizzimenti perché le scelte tecniche passeranno inevitabilmente da lui con l’evidente realtà che condizionante sarà il budget che la proprietà gli metterà a disposizione. © RIPRODUZIONE RISERVATA