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Da Reggio al tetto d’Europa: Nicolò Melli solleva l’Eurolega tra le lacrime

Adriano Arati
Da Reggio al tetto d’Europa: Nicolò Melli solleva l’Eurolega tra le lacrime

Il Fenerbahce del lungo reggiano ha sconfitto in finale l’As Monaco

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Reggio Emilia La terza è quella buona per Nicolò Melli. Al terzo tentativo, la stella reggiana riesce finalmente a vincere l’Eurolega, da sempre uno dei suoi principali sogni cestistici, ciliegina sulla torta di una carriera di altissimo livello internazionale. Nel pomeriggio di ieri, 25 maggio, a Abu Dhabi, la capitale degli Emirati Arabi Uniti, il Fenerbahce Beko Istanbul ha conquistato l’Eurolega 2024-25 superando 81-70 l’As Monaco. Per la formazione turca è la seconda Eurolega dopo quella conquistata nel 2017, per Melli è la prima in assoluto dopo averla sfiorata nel 2018 e nel 2019 durante la sua prima esperienza con la squadra giallonera.

La soddisfazione è infinita, e l’ha raccontata benissimo una sequenza di immagini del finale. Melli, seduto in panchina, si è messo le mani in faccia e ha iniziato a piangere singhiozzando, piegato dalla commozione. Al 40’, poi, è esploso nell’esultanza collettiva con tutti i compagni e poi con la moglie e la figlioletta, in un successo che porta con sé un discreto sapore di Italia. Nel Fenerbahce giocano anche la guardia Usa Devon Hall, con Melli a Milano negli ultimi tre anni, e l’ala ex Sassari, Pierre, mentre il dirigente che ha costruito questo ciclo in Turchia è il romagnolo Maurizio Gherardini. La stella del Monaco sconfitto è un altro ex Milano, Mike James, e con lui era in campo l’ex Virtus Bologna Jaiteh. Ad applaudire, anche una stella Nba, CJ McCollum, fratello dell’Erik arrivato in corsa in Turchia per sostituire l’infortunato Wilbekin.

Nicolò Melli ha concluso la finalissima con 5 punti e 3 rimbalzi in 18’ di impiego, quasi sempre da centro, chiamato a grandi e preziosi sforzi difensivi soprattutto nel primo tempo. Il Monaco è partito meglio in avvio, la prima rimonta turca è arrivata con il lungo reggiano in campo a cementare la difesa. Ha avuto meno spazio nella ripresa, quando a tirare la carretta sono stati Hayes-Davis con 23 punti, 9 rimbalzi, 7 falli subiti e 14/14 ai liberi e Guduric con 19 punti e 6 rimbalzi, compresi i cesti decisivi. Proprio Hayes-Davis ha ottenuto il titolo di miglior giocatore della Final Four, dopo essere stato inserito nel quintetto ideale della manifestazione.

Da menzionare anche il tostissimo Hall, 13 punti e tanta difesa, e il talentuosissimo Baldwin, anche lui fermo a 13. Per i monegaschi, hanno fatto bene i soliti noti James, 17 punti e 5 rimbalzi, l’astro nascente Alpha Diallo con 19 punti, il centro tedesco ex Nba Theis, 12 punti e 8 rimbalzi, e il play Strazel con 13 punti. Melli era stato ancora più prezioso nella semifinale vinta contro i campioni in carica e grandi favoriti del Panathinaikos Atene con 9 punti, 6 rimbalzi e tantissima efficacia in un risultato certo non scontato. Il Fenerbahce è una corazzata di prima fascia, con ambizioni chiare, ma partiva nei pronostici un poco sotto alle due ateniesi, Olympiakos e Panathinaikos. Invece, le semifinali hanno visto i meritati successi del Fenerbahce e del Monaco. Una finalissima particolare, alimentata dal fascino del duello in panchina di due dei più grandi giocatori del basket del 21esimo secolo, il lituano Jasikevicius per i turchi e il greco Spanoulis per i monegaschi.

Dopo cinque viaggi alle Final Four senza successo, Jasikevicius ha ottenuto il trionfo; Spanoulis, arrivato in corsa al Monaco e al debutto in coppa come allenatore, ha eliminato il suo Olympiacos e alla prima esperienza ha sfiorato il bersaglio grosso. Adesso, nell’albo d’oro dell’Eurolega compare finalmente anche Nicolò Melli, uno degli atleti che più lo merita per il suo rendimento nella competizione nell’ultimo decennio, dall’esplosione a Bamberg in poi. Con il Fenerbahce nel 2018 ha giocato una finalissima strepitosa, 28 punti e 6 rimbalzi, arrendendosi al Real Madrid di Luka Doncic, nel 2019 sempre coi gialloneri si è fermato alla semifinale persa nel derby con l’Efes Pilsen. Dopo due anni nella Nba tra New Orleans Pelicans e Dallas Mavericks, nel 2022 il gran rientro italiano, un triennio all’Olimpia Milano condito da tre scudetti filati e dal ruolo di capitano ma pure di tante delusioni in coppa.

Nel giugno 2024, il turbolento divorzio dopo mesi di tensioni con Ettore Messina, allenatore e presidente dell’Olimpia, lo ha rimesso a sorpresa sul mercato. Di offerte ne ha avute diverse, ma in poco tempo ha trovato l’accordo con il Fenerbahce, rinunciando forse a minutaggi e ingaggi più corposi. Ma a Istanbul, dove si era trovato molto bene in precedenza, sapeva di poter provare a vincere l’agognata Eurolega, in una squadra lunghissima e di enorme qualità. Missione compiuta. Solo applausi. © RIPRODUZIONE RISERVATA