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«Portieri: con Bardi abbiamo fatto un salto, Motta è pronto e ci sono altri talenti»

Luigi Cocconcelli
«Portieri: con Bardi abbiamo fatto un salto, Motta è pronto e ci sono altri talenti»

Marco Bizzarri in attesa di vedere se il futuro con la Reggiana proseguirà, fa un bilancio del lavoro fatto preparando i portieri granata

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 Reggio Emilia Tra coloro che sono sospesi, contratto in scadenza al 30 giugno ed in attesa di una proposta di rinnovo da parte della Reggiana c’è anche Marco Bizzarri. Il preparatore dei portieri granata non nasconde qualche interessamento, più o meno velato, da altre parti sia arrivato. Ma la sua priorità è e resta la Reggiana. «Abito qua in città da ormai più di 25 anni, mi trovo bene, ovvio che fosse per me continuerei senza problemi, ma adesso siamo tutti un poco in stand by, stiamo a vedere quel che succede a livello societario, magari arriva una nuova proprietà e ha altre idee».

Ma il mestiere di allenatore dei portieri uno come le sceglie, per missione o passione?
«Per me che ho anche giocato, sia pure in altri tempi, in un calcio diverso da quello attuale, forse per missione, mi è venuto naturale provare a mettere a disposizione di altri la mia esperienza».

Si lavora più sul piano tecnico o atletico?
«Sono tante le componenti, dalla tecnica alla parte situazionale, oggi servono portieri strutturati e si fa anche tanta palestra, senza trascurare l’aspetto psicologico, perché uno può allenarsi bene in settimana ma poi quel che conta è la partita, come la affronti e la vivi, io cerco di invitare ad una maggior aggressività, a giocare più alto del solito».
È in questo che è migliorato Bardi?

«Io l’ho avuto a Frosinone, era un ragazzotto che faceva la riserva di Sportiello ma aveva qualità, quando Goretti mi ha chiesto un parere su un portiere da scegliere mi aveva posto solo una condizione, voleva uno alto e strutturato, ho fatto subito il nome di Francesco e debbo dire che è molto migliorato, cresciuto, in Ciociaria era un ragazzino, qua ho trovato un uomo».

C’è chi gli rimprovera a volte di non uscire. Condivide?
«Quando sento certe cose, come che nell’area piccola la palla deve essere del portiere, mi viene da ridere, forse un tempo era così, oggi la palla viaggia molto più velocemente, sui calci d’angolo o piazzati l’area è intasata di gente strutturata, puoi al massimo respingere di pugno, ma devi decidere in una frazione di secondo, poi ci sta che uno possa avere più o meno coraggio, anche Donnarumma, per fare un esempio, non riesce più ad uscire nell’area piccola».

Ha parlato con Bardi prima della partenza per le vacanze, accennato qualcosa tipo ci vediamo a Toano?
«Per carità, a parte il fatto che non so se a Toano salirò io, ne ho abbastanza di allenare, a certe cose penseranno società e agenti».

Nel caso molto probabile di una partenza di Bardi, Motta è già pronto per fare il titolare in B?
«Motta due anni fa lo ho scelto io, si cercava un portiere strutturato, per la Primavera, in questi due anni ha lavorato molto, ha fatto palestra per irrobustire il fisico, quando è stato chiamato in causa il suo lo ha fatto, è sicuramente un elemento di prospettiva, ma non è il solo. A parte Satalino che un anno fa ci ha stupito, è davvero cresciuto e fornito prestazioni che forse non ci aspettava, anche Sposito è un ragazzo da tenere in considerazione, non ha ancora avuto la sua occasione perché poi al momento di fare le scelte gli allenatori ne hanno fatto altre, ma sono pronto a scommettere anche su di lui».
Un bilancio di questi tre anni in granata?

«Ottimo. Abbiamo lavorato su un ottimo gruppo portieri, con Venturi abbiamo vinto il campionato e stabilito un record di imbattibilità, poi con Bardi due salvezze, ottenute in maniera diversa, ma comunque obiettivo centrato, soprattutto ho avuto la possibilità di operare con giocatori intelligenti, disponibili e anche con gli allenatori, Diana, Nesta, Viali, Dionigi che possono avere metodologie diverse mi sono trovato benissimo». © RIPRODUZIONE RISERVATA