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Reggiana, Luca Cigarini si ritira: il suo futuro resta granata

Wainer Magnani

	Luca Cigarini con la moglie Francesca
Luca Cigarini con la moglie Francesca

Con la maglia granata ha giocato 86 partite e realizzato tre gol, oltre a 17 assist

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Reggio Emilia Luca Cigarini ha deciso di appendere le scarpe al chiodo. Il prossimo 20 giugno festeggerà il 39° compleanno e gli anni iniziano a pesare ma si potrebbe utilizzare una frase di Roberto Mancini «purtroppo bisogna decidersi una buona volta. E a me non è mai piaciuto stare in panchina». Nemmeno a Luca è mai piaciuto stare nelle retrovie anche se in realtà è nato leader con o senza la maglia da titolare. Il suo addio al calcio giocato sarà a cuor leggero perché può brindare alla salvezza della sua Reggiana ma come disse Paulo Roberto Falcao «ho sempre pensato che il calcio sarebbe stata una parentesi: non sai quando smetterai ma sai che succederà. Ero preparato, per questo non ho rimpianti». Nemmeno Luca Cigarini avrà dei rimpianti per la sua luminosa ventennale carriera ma conserverà ancora un sogno nel cassetto. 

La Serie A
Il giorno in cui Luca Cigarini ha fatto ritorno a Reggio Emilia per indossare la maglia della squadra della sua città aveva un desiderio: riportare la Reggiana in Serie A. Era il 2021 e in questi quattro anni non è riuscito completamente a coronare il suo desiderio anche se la vittoria della Serie C e le due salvezze in Serie B l’hanno gratificato, forse più di una promozione nella massima serie. L’impresa compiuta quest’anno è qualcosa di prodigioso che rimarrà nella storia del calcio granata. Quel sogno in fondo al suo cuore, però, Cigarini ce l’ha ancora e chissà se un giorno lo potrà realizzare, magari con un altro ruolo.

Il granata
Per Luca Cigarini è stato un ritorno nella sua Reggio Emilia affascinante anche se condito da fatti dolorosi come il suo grave infortunio al ginocchio con la rottura del legamento crociato o la “non vittoria” di un campionato che la Reggiana avrebbe meritato, anche e non solo, per gli 86 punti conquistati, anche se poi si è preso la rivincita la stagione successiva. Con la maglia granata ha giocato 86 partite e realizzato tre gol, oltre a 17 assist. È stato un punto di riferimento per tanti tecnici: da Aimo Diana, Alessandro Nesta, William Viali a Davide Dionigi. Allenatori cui ha dato tutto, in campo e fuori dal rettangolo di gioco mettendosi a completa disposizione. Stiamo parlando di un giocatore che ha giocato 531 partite e segnato 31 gol quasi sempre nella massima serie, in Italia come in Spagna. Solo per la Reggiana ha fatto uno strappo accettando la serie C pur di vestire la maglia granata. Una scelta fortemente voluta anche a scapito di un sontuoso contratto che gli offriva il Padova.

Il leader
n passato ma soprattutto quest’anno le sue parole, sempre molto incisive, in conferenza stampa hanno lasciato il segno, andando a confermare la leadership indiscutibile di chi è un “comandante” all’interno dello spogliatoio. E Luca Cigarini lo è stato in questi quattro anni granata sia quando ha indossato in campo la maglia numero 8 sia quando si è seduto in panchina pronto ad entrare, anche solo per un minuto, com’è successo qualche volta. È stato in tutti questi anni un punto di riferimento per i tanti giovani che indossavano per la prima volta la maglia granata. Un simbolo della reggianità ma soprattutto un esempio negli allenamenti: il primo ad arrivare e l’ultimo a lasciare il centro sportivo. Mai una parola fuori luogo, mai una dichiarazione polemica, mai ha fatto pesare il suo passato anche se amava essere protagonista negli undici titolari.

Il futuro
La Reggiana sarà quasi certamente ancora nel suo futuro, seppur con un ruolo diverso rispetto a quello di calciatore. Ne hanno parlato Luca Cigarini e il presidente Carmelo Salerno. Ne discuteranno ancora per ritagliare un “vestito” adatto alla personalità, al carisma e alle capacità di Luca. Alessandro Nesta lo avrebbe voluto nel suo staff tecnico, Roberto Goretti lo avrebbe avviato alla carriera di direttore sportivo. Cigarini saprà certamente quali sono i primi passi da muovere per mettere al servizio della Reggiana la sua esperienza. In questi anni ha preso sempre più importanza il ruolo di “club manager” assegnato a una bandiera della società in grado di essere carismatico nei rapporti con la proprietà e con lo staff tecnico. L’unica certezza è che la Reggiana non vorrà disperde un patrimonio di “reggianità” tanto prezioso.  © RIPRODUZIONE RISERVATA