La Reggiana saluta Pizzimenti: il club granata non conferma il ds
Reggio Emilia: è caccia al sostituto che dovrà lavorare in perfetta sintonia con Dionigi
Reggio Emilia La Reggiana ha deciso di non rinnovare il contratto, in scadenza in giugno, al direttore sportivo Marcello Pizzimenti. L’annuncio è arrivato a sorpresa, è arrivato ieri sera. Assieme a Pizzimenti non sono stati confermati anche i collaboratori Francesco Panfili e Haris Louris. «Le strade di AC Reggiana e Marcello Pizzimenti si divideranno dopo il prossimo 30 giugno – si legge nel comunicato diffuso dal club -. La società ha deciso di non proseguire il percorso anche con i collaboratori, Francesco Panfili e Haris Louris. Il patron Romano Amadei, il presidente Carmelo Salerno e i vice presidenti, Giuseppe Fico e Vittorio Cattani, esprimono a Pizzimenti e al suo staff riconoscenza per l’impegno dimostrato e per l’obiettivo salvezza raggiunto al termine della stagione appena conclusa in Serie B. A loro gli auguri di tutto il mondo granata per le prossime sfide professionali che li attendono». La decisione è arrivata a sorpresa perché in queste settimane, dopo la salvezza della Reggiana, i vertici granata avevano espresso la loro fiducia nei confronti di Pizzimenti e la volontà di proseguire con il ds il percorso iniziato lo scorso anno dopo l’addio di Roberto Goretti, finito alla Fiorentina. Il presidente Salerno in occasione dell’ultima conferenza stampa aveva ringraziato Pizzimenti per l’obiettivo raggiunto pur rimarcando alcune criticità emerse nel corso della stagione, tanto che aveva invocato una severa autocritica. Sulla falsariga si era espresso pubblicamente il vice presidente Vittorio Cattani parlando di una continuità di gestione. In effetti l’idea di poter iniziare la stagione 25/26 con l’accoppiata Pizzimenti-Dionigi poteva essere un buon presupposto e un vantaggio rispetto ad altri club. A prescindere dalle scelte tecniche, che alla resa dei conti hanno portato alla salvezza della Reggiana, con ogni probabilità Marcello Pizzimenti ha pagato alcune criticità dovute alla gestione del gruppo. Episodi e “frizioni” all’interno dello spogliatoio che sono affiorate a stagione finita e che hanno evidenziato dei momenti di tensione all’interno della squadra.
Non a caso il presidente Salerno ha parlato di episodi avvenuti dopo Catanzaro e Carrarese che in qualche modo erano andati a incrinare i rapporti. Il vice presidente Cattani, invece, ha rimarcato come ad un certo punto l’ex tecnico William Viali avesse perso credibilità nei confronti della squadra. In questa particolare situazione c’è stato il provvidenziale ingresso del tecnico Davide Dionigi che ha chiuso la porta dello spogliatoio e ha fatto muro assieme ai giocatori rispetto a un ambiente esterno in costante conflitto. Sotto il profilo delle scelte tecniche Marcello Pizzimenti ha cercato di sbagliare il meno possibile, come si usa chiedere a un direttore sportivo. Gli va riconosciuta, anche se non è soltanto riferibile a lui, la scelta del tecnico Dionigi in sostituzione di Viali, oltre che l’arrivo di giovani di assoluto valore come Sersanti, Ignacchiti, Lucchesi, lo stesso Maggio e l’emergente Nahounou oltre alla conferma di Portanova. Meroni era forse già “prenotato” così come Vergara aveva un prestito biennale. Alcune scelte - Stulac e Marras - sono state delle concessioni fatte al tecnico Viali mentre i tre giocatori Urso, Kumi e Sosa non hanno rispettato le attese, ma occorre anche tenere conto del budget con cui il ds granata ha dovuto operare, soprattutto a gennaio. Pizzimenti ha poi dovuto subire la scelta di mettere fuori rosa e poi reintegrare Kabashi e Pettinari. Occorre, però, valutare un altro aspetto della mancata conferma di Pizzimenti che fa riferimento alla possibile cessione della società, dato che una nuova proprietà pone sempre come presupposto la gestione dell’area sportiva. In questa logica è preminente la scelta del ds anche perché la società ha già sotto contratto il tecnico Dionigi. In pratica il gruppo Radrezzani o gli altri gruppi che hanno bussato alla porta del patron Amadei per rilevare la maggioranza, o comunque una quota del club, pongono sempre come presupposto la nomina di un direttore sportivo a loro gradito. La mancata conferma di Pizzimenti può essere letta in questa logica, anche perché fino a ieri i soci granata non erano impegnati alla ricerca di un nuovo direttore sportivo ma l’unica loro preoccupazione era arrivare a un accordo con il patron Romano Amadei sul budget della prossima stagione. È ovvio che sul mercato c’è solo l’imbarazzo della scelta per un nuovo direttore sportivo che, però, dovrà avere un presupposto: essere in sintonia totale con il tecnico Davide Dionigi. l © RIPRODUZIONE RISERVATA