Pallacanestro Reggiana, il nuovo gm Sambugaro: «Voglio una Unahotels pronta a lottare. Le conferme? Vorremo tenere Cheatham, Faried e Barford»
Le prime parole del neo general manager reggiano: «Con Priftis ci sentiamo dieci volte al giorno, vuole giocatori che abbiano esperienze europee. Uglietti e Vitali la nostra anima, a breve ci saranno annunci ufficiali»
Reggio Emilia «Si punta sempre a far bene, partiamo da quanto di buono fatto finora per costruire una squadra dura, pronta a lottare». Non si nasconde Marco Sambugaro, nuovo general manager della Pallacanestro Reggiana che ieri, mercoledì 11 giugno, si è ufficialmente presentato. L’eredità non è piccola, il biennio di Claudio Coldebella ha regalato parecchie soddisfazioni e continuare sulla stessa strada non sarà facile. Sambugaro, come Coldebella un ex giocatore di alto livello, ha mostrato di saper lavorar bene, soprattutto a Pistoia, dove due anni fa ha costruito la grande sorpresa dell’epoca. L’ultima stagione, con tutte le strampalate vicende emerse sulla gestione Rowan, non fa molto testo. «Sono onorato di far parte di un club importante a livello italiano come europeo, e quella europea è un’esperienza che non ho mai fatto, so che si viene da due anni strepitosi. Lo stimolo è grande, sono stato accolto al meglio, cercherò di fare tutto al massimo e di mettercela tutta» esordisce.
Ripartite da Priftis. Come si trova con lui?
«Abbiamo già un buon rapporto, ci sentiamo dieci volte al giorno. Credo molto nel rapporto dirigente allenatore, è una chiave fondamentale per la buona riuscita di una stagione».
La prima urgenza è il mercato italiano. A che punto siete?
«È il primo che va chiuso per le sue dinamiche, abbiamo già lanciato diversi ami, vediamo chi abboccherà».
Uglietti e Vitali sono la base?
«Sono la nostra anima, a breve potrebbero anche esserci annunci ufficiali».
E sul fronte stranieri?
«Ci sarà molto più tempo».
Che tipo di stranieri cercherà? A Pistoia ha lanciato tanti talenti.
«A volte si è anche costretti a fare delle scelte per questioni economiche, a Pistoia le dovevamo fare e il coach era aperto al riguardo».
Priftis invece?
«Vuole delle sicurezze, vuole giocatori che abbiano esperienze europee, e questo toglie una fetta di mercato».
Terrete qualcuno dei giocatori del 2024/25?
«Smith è confermato. Vorremmo tenere Cheatham, e abbiamo fatto un pensiero su Faried e Barford. Ora però i prezzi sono molto alti, quindi vedremo più avanti».
Se arrivasse qualche italiano da quintetto, potreste rivalutare le necessità sugli stranieri, almeno per i ruoli?
«La costruzione di una rosa è un gioco a incastro, dipenderà molto dagli italiani disponibili, per fare valutazioni».
Lei aveva diverse richieste in questi mesi. Cosa l’ha spinta verso Reggio?
«Il colloquio con Veronica Bartoli è stato determinante, e ho capito subito che questo è un ambiente famigliare dove si può scherzare. Un ambiente come piace a me, semplice, serio, con voglia di fare».
Dalle prime mosse, la nuova serie A sarà sempre più competitiva. Che campionato sarà?
«Difficile dirlo, perché c’è sempre qualche sorpresa, tipo Tortona che non ha fatto i playoff. Due anni fa, a Pistoia ci davano retrocessi senza nemmeno alzare la palla a due e invece siamo arrivati sesti. Nell’ultima annata c’era un divario più ampio tra le due parti di classifica. Ma è difficile per me fare previsioni, ci sono sempre sorprese in positivo o negativo».
Farete anche le coppe?
«Sì, assolutamente. Abbiamo presentato domanda alla Bcl, probabilmente dovremo passare attraverso le qualificazioni del Q-Round, se andasse male faremo la Fiba Europe Cup». © RIPRODUZIONE RISERVATA