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L’intervista

Mister Davide Dionigi: «Reggiana forte della sua identità fatta di corsa e intensità. Le favorite? Palermo, Venezia e Monza fuori concorso»

Roberto Tegoni
Mister Davide Dionigi: «Reggiana forte della sua identità fatta di corsa e intensità. Le favorite? Palermo, Venezia e Monza fuori concorso»

Alla vigilia della prima di campionato di Serie B l’analisi dell’allenatore dei granata: «Dovremo dimostrare, tutti quanti, che spendendo meno siamo stati bravi lo stesso»

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Reggio Emilia La nuova stagione granata è legata a doppio filo alla precedente e ha un nome ben preciso: Davide Dionigi. Tutto parte da lì, dalla storica salvezza conquistata con il tecnico reggiano in panchina.
Giusto parlare di miracolo?
«Calcisticamente parlando, lo è stato. Dopo due sconfitte e con problemi di organico, in Serie B fanno fatica anche i top club a infilare quattro vittorie di fila. Si è parlato di motivazioni e di “corde giuste”, ma nel calcio queste cose contano se ci abbini il lavoro sul campo».

Quali sono le difficoltà rispetto all’anno scorso?
«Salendo “in corsa”, avevo tutto da guadagnare. Cominciare l’anno in panchina ti dà più tempo, ma la squadra è cambiata parecchio. Siamo a buon punto, anche se il lavoro va completato a livello fisico e di organico. La Reggiana, come tante altre squadre, non ha la possibilità di avere la rosa al completo prima del ritiro. Noi possiamo lavorare e mettere “in pari” i giocatori che arrivano più tardi».
Quando vedremo la “vera” Reggiana?
«Almeno tra due mesi, quando avremo portato tutto l’organico a essere competitivo».
Che squadra sta nascendo?
«Concreta, fatta di aggressività e intensità in campo. E poi possiamo sviluppare trame di gioco più avvolgenti, sugli esterni, che si sono viste in alcune partite della scorsa stagione».
Avete ingaggiato tanti giovani…
«Abbiamo confermato i giocatori che potevamo e purtroppo qualcuno in prestito ha deciso di non tornare. Le altre scelte sono legate alle possibilità, alla realtà della Reggiana: giocatori in cerca di riscatto e tanti giovani che si affacciano alla Serie B. E poi l’ha detto anche il presidente...».
Cosa?
«Che il budget non è quello dell’anno scorso. Dovremo dimostrare, tutti quanti, che spendendo meno siamo stati bravi lo stesso a centrare quello che è il nostro obiettivo».
 

C’è un giovane che l’ha colpita particolarmente?
«Cito Bonetti, che l’anno scorso era in Serie D e adesso sta giocando con continuità. Noi dobbiamo pensare in quest’ottica, si può crescere di pari passo con i nostri ragazzi più giovani».
Le vicende societarie hanno inciso nel precampionato?
«A me interessava che i ragazzi andassero forte in allenamento e questo l’hanno sempre fatto. L’importante è che a livello societario ci sia coralità, realismo e consapevolezza di quello che si può fare. A me importa l’aspetto tecnico, che deve essere condiviso anche da tutto il club».
Il suo contratto è in scadenza, sa che il presidente Salerno vorrebbe proporle un rinnovo?
«Fa piacere l’attestato di stima e lo ringrazio, ma sono concreto e guardo il quotidiano. Diversi colleghi, a differenza mia, iniziano la stagione con un biennale, ma non mi sento più fragile per questo. Dopo tanta gavetta ho imparato a prendere quel che viene, che sarà frutto del mio lavoro».
Chi va in Serie A?
«Palermo, Venezia e Monza sono fuori concorso, visti gli organici, poi ci sono Empoli e Spezia».
La Reggiana può essere la sorpresa in positivo?
«Oggi non possiamo dirlo, per tutti i motivi che ho elencato prima».

Vuole mandare un messaggio ai tifosi?

«La nostra è una tifoseria passionale, ma chiedo di avere pazienza e starci vicino come sempre è stato. Ripartiamo dall’entusiasmo dell’anno scorso, ma stiamo creando qualcos’altro e quindi ad oggi serve pazienza, li ripagheremo nel tempo».

Domani esordirete a Palermo. Siete pronti?

«Siamo pronti per quello che è il nostro momento. Di fronte avremo una corazzata, ma abbiamo un’identità da mantenere, fatta di corsa, intensità e applicazione maniacale sui dettagli. La sosta prima della terza giornata ci aiuterà a inserire i nuovi e a mettere benzina». © RIPRODUZIONE RISERVATA