Juve Stabia-Reggiana, mister Dionigi: «Mi aspetto un avversario aggressivo sin dall’inizio»
L’allenatore presenta il match di sabato: «Abbiamo aumentato l’intensità, la squadra sta lavorando bene»
Reggio Emilia Tutti disponibili. Ad eccezione, ovviamente, del lungo degente Sampirisi e di Magnani, in ritardo di condizione per aver, di fatto, interrotto la preparazione prima di ferragosto causa problemi familiari. Per rivederlo in campo si dovrà attendere la ripresa dopo la sosta di metà ottobre. «Debbo- dice al proposito Dionigi- ringraziarlo perché è stato estremamente onesto, non ha mai taciuto le sue condizioni, mai fatto mistero che avrebbe avuto bisogno di tempo». Un Dionigi che alla vigilia della partenza per Castellamare di Stabia fa il punto sulla situazione in casa granata. «Sono soddisfatto di queste due settimane di lavoro per la sosta, abbiamo aumentato l’intensità, anche i nuovi arrivati hanno risposto bene alle sollecitazioni, si sono integrati bene nel gruppo, c’è stato qualche acciacco inevitabile, ma li ho visti fare bene, con voglia».
Ultime sedute di allenamento sul sintetico, sarà sempre così?
«Quando dovremo giocare su campi in sintetico certamente, quello di Castellamare lo conosciamo, ma mi sembra giusto adattarci a quella superficie, la velocità, il rimbalzo, il controllo sono diversi da quelli sull’erba naturale».
Rozzio e Girma pronti al rientro, specie il capitano contro attaccanti fisicamente prestanti come Gabrielloni e Candellone servirà …
«Abbiamo la fortuna di avere 4 difensori centrali con caratteristiche diverse, per fronteggiare attaccanti rapidi e veloci oppure strutturati, Rozzio ed un domani Magnani ci danno fisicità, ci consentono di non soffrire sulle palle inattive o sui traversoni come accaduto ad esempio a Palermo».
Se dovesse indicare cosa l’ha soddisfatta della Reggiana n queste prime uscite e dove deve crescere cosa direbbe?
«Crescere, e tanto, nell’intensità e nella lucidità nella rifinitura negli ultimi sedici metri; di positivo l’essersela sempre giocata con tutti, a tratti la compattezza di squadra e lo sviluppo della manovra».
Che Juve Stabia si attende, non è facile rimpiazzare uno che ha fatto 17 gol...
«In linea di principio una squadra come quella del campionato scorso, che fa del fattore campo un fortino per la vicinanza e l’incitamento del pubblico, tatticamente segue un canovaccio già scritto, cambia spesso modo dio costruire, a 3 od 4 e noi dovremo essere bravi a farci trovare pronti a tutte e due le soluzioni. Mi aspetto che voglia aggredire subito il match».
Davvero passando la guida tecnica da Pagliuca ad Abate cambia poco o nulla?
«Sì, il sistema non cambia, sempre 3-4-2-1 o un 3-5-2, poi è chiaro che ogni allenatore aggiunge qualcosa di suo e cerca di valorizzare al massimo il potenziale a disposizione, Abate poi è abituato a lavorare con i giovani».
A proposito di giovani, in estate due filosofie diverse, la Reggiana ha optato per ragazzi che comunque avessero già alle spalle un campionato con i grandi, in Campania hanno scelto elementi provenienti dalla Primavera di Inter, Roma, Torino…
«Non parlerei tanto di filosofia. Noi, una volta partiti 5 o 6 elementi in direzione di squadre che lottano per vincere od addirittura in serie A, ci siamo guardati attorno, abbiamo preso ragazzi promettenti, anche da far crescere, che fossero funzionali al nostro modo di interpretare il calcio e, soprattutto, che avessero grandi motivazioni, sede di rivalsa per un’annata non andata benissimo».
Ha un’idea di quando si potrà vedere la “vera “Reggiana, intuire se possa aspirare a qualcosa che vada oltre la salvezza?
«Non tanto la Reggiana, vale per tutte, ci vuole un tempo di assestamento dopo il mercato, direi che attorno alla decima- dodicesima giornata si potrà capire di più, quanto all’obiettivo capisco che si è liberi di sognare ma noi dobbiamo rimanere focalizzati sul traguardo, sulla salvaguardia della categoria”.
Se le diciamo che la Reggiana è imbattuta con la Juve Stabia da sei partite, 3 pareggi ed altrettante vittorie…
«Non sono superstizioso, non bado a queste statistiche, n partenza non firmo per un pareggio».l © RIPRODUZIONE RISERVATA