Juve Stabia-Reggiana, i granata soffrono ma non capitolano: l’analisi della partita
I campani creano diverse occasioni ma Motta e Marras salvano tutto e la Regìa porta a casa un pareggio. Dal punto di vista offensivo pochissimo da salvare
Castellammare di Stabia La Reggiana vista ieri al “Menti” non poteva andare oltre il pari e lo 0-0 maturato al termine di 96 minuti di battaglia premia i granata, forse oltre i propri meriti. Negli occhi, infatti, rimane il pallone respinto sulla linea di porta da Marras sul tiro di Mannini e un paio di belle parate di Motta, che hanno impedito alla Juve Stabia di passare in vantaggio. Invero, le occasioni da rete sono state qualcuna in più, con tanti palloni calciati fuori dallo specchio della porta granata. Un match in cui, a onor del vero, anche il possesso palla è stato appannaggio dei padroni di casa, che hanno condotto il match dall’inizio alla fine, salvo tuttavia mollare la presa nella seconda metà del secondo tempo, in cui però la Reggiana non è riuscita a sfruttare quelle rare occasioni per scappare in contropiede.
Dal punto di vista offensivo, dunque, poco, pochissimo da salvare. La Reggiana sembra subire – dopo la prova offerta contro l’Empoli – le squadre che premono e aggrediscono i portatori di palla granata. Tanta fatica ad uscire dalla metà campo e altrettanta a concludere un’azione d’attacco che ha visto solo in Rover il giocatore più “vicino”, virgolette d’obbligo, ad impensierire il portiere gialloblù Confente. Cosa si può salvare di questa trasferta ai piedi del Vesuvio? Intanto il risultato, aspetto non secondario nel calcio; un pareggio d’oro – il primo dell’era Dionigi dal suo arrivo a Reggio – che muove la classifica e lascia imbattuta la Reggiana contro una diretta concorrente per la lotta alla salvezza. Poi sicuramente l’atteggiamento grintoso in campo, la voglia di restare sempre in partita, anche grazie alla crescita della robustezza della mediana con gli ingressi di Charlys, Bertagnoli e Girma, che pur non giocando una partita memorabile, hanno aiutato la squadra. La sensazione, comunque, resta quella che un trequartista, specialmente in trasferta, lo si possa sacrificare sull’altare di un centrocampo più folto (Tavsan un ectoplasma) . Da salvare anche l’aspetto della porta inviolata. La Reggiana, infatti, dopo venti partite in cui subiva gol è riuscita finalmente – vuoi per fortuna, vuoi per merito del portiere e della retroguardia o anche per via dell’imprecisione degli avversari – a non subire gol. E lo ha fatto grazie anche ad un Rozzio che fa la differenza e a un Marras che – giocando a destra a piede invertito con Rover che agiva sulla fascia mancina – dopo aver preso le misure di uno scatenato Cacciamani (che bravo questo ragazzo di 18 anni in prestito dal Torino) ha chiuso in crescendo, in entrambe le fasi di gioco. In conclusione, la Reggiana può ritenersi soddisfatta del punto strappato al “Menti”, ma ha ancora tanto da lavorare. Ora la testa va a sabato, quando al “Città del Tricolore” farà visita il Catanzaro.l © RIPRODUZIONE RISERVATA