Coatch Priftis: «La Una Hotels vuole la Blc»
In vista del Q-Round il mister dice: «Siamo pronti a fare il massimo vista la nostra attuale condizione e devo dire che ci teniamo moltissimo»
Reggio Emilia «Dobbiamo essere pronti a fare il massimo nell’attuale condizione fisica e tecnica e a concentrarci prima di tutto su di noi». Chiamato a presentare i Q-Round di Bcl in programma da venerdì in Bulgaria, il coach Dimitris Priftis pensa prima di tutto all’amalgama e alla capacità della sua Una Hotels di rendere al meglio nella competizione che dal 19 al 23 settembre metterà in palio l’accesso alla prossima Bcl. Anche perché diventa molto complesso fare di più, contro una rivale iniziale, la formazione macedone del Pelister Bitola, di cui è stato complesso conoscere molto. La squadra slava ha rinnovato buona parte del suo organico e si è vista poco. Difficile farsi grandi idee, anche se un aiuto arriverà dalla Grecia del coach. «Sinora è stato piuttosto complesso analizzare la prima avversaria, pochi giorni fa però ha giocato un’amichevole con una squadra greca e in qualche modo dovrebbe arrivarci un video per studiare il loro stile di gioco» sorride il tecnico ellenico.
A parte queste difficoltà logistiche, ci sono pure le poche settimane di preparazione alle spalle. È soddisfatto di quanto visto sinora?
«Neanche all’ultimo minuto della stagione sarò completamente soddisfatto, anche in quel momento vedrò spazi dove crescere, e questo deve essere il nostro spirito».
D’accordo, ma a livello di condizione come state?
«Direi che siamo pronti a fare il massimo vista la nostra attuale condizione e devo dire che ci teniamo moltissimo, a partecipare alla Bcl. Abbiamo lavorato bene, cercato di gestire gli atleti e le situazioni di salute, ultima quella di Williams rimasto a riposo a Tortona, per arrivare al meglio a queste gare».
Le motivazioni non vi mancano, insomma?
«La società e tutti noi teniamo particolarmente a ripetere l’esperienza dello scorso anno, e per questo vogliamo fare bene dal primo istante di gara, consapevoli che sarà molto difficile in un girone così ravvicinato e contro rivali di cui sappiamo pochissimo».
È un primo obiettivo importante?
«Sicuramente, ma allo stesso tempo vorrei dire che non si può giudicare una squadra per quello che farà nel primo mese di stagione in una serie di incontri da dentro e fuori l’uno dopo l’anno». Gare importanti una dopo l’altra, poco spazio per conoscervi. In compenso, nella rotazione a dieci uomini ne ritrova cinque dalla scorsa stagione.
Quando potrà aiutare questo zoccolo duro?
«Dunque, da un lato è vero che abbiamo cinque atleti di ritorno su dieci ma non è che siano due squadre diverse da cinque uomini ciascuna, non può funzionare in questo modo ovviamente».
Deve arrivare a una squadra unica e coesa?
«L’obiettivo è quello, dobbiamo costruire una squadra unica, unita, che lotta insieme e gioca insieme e lo fa con intensità, il grande lavoro che ci aspetta è quello».
E come procede l’integrazione?
«Benissimo, a livello umano sono davvero conto di avere un gruppo di ragazzi come questo, sono tutto molto motivati, molto serie e determinati. Sono brave persone e questo è un aspetto molto importante per costruire insieme il percorso».
Vi darà coesione anche in queste prime gare?
«È quello che ci serve, si giocherà speriamo ogni due giorni, non sarà facilissimo conoscere bene le nostre avversarie e prepararci e quindi, rispetto al solito, sarà ancora più importante quello che faremo noi, quello che sapremo dare per ottenere la partecipazione a una coppa europea a cui teniamo davvero tanto». © RIPRODUZIONE RISERVATA