Reggiana, partenza forte ma serve continuità
Calcio Serie B: sabato la partita al Mapei con il Catanzaro. Una sfida crocevia per imboccare un buon cammino
Reggio Emilia La prestazione della Reggiana al “Menti”, soprattutto nel primo tempo, ha fatto storcere il naso a molti tifosi e allo stesso mister Davide Dionigi ma il risultato di parità contro la Juve Stabia è stato accolto in modo più che positivo. La classifica dice che la Reggiana con 4 punti (sconfitta a Palermo, vittoria con Empoli e pari con la Juve Stabia) è all’ottavo posto in classifica e dunque in zona playoff anche se solo per differenza reti: i granata sono a più uno mentre Empoli, Sudtirol e Monza sono a zero e l’Avellino a -1. Con 4 punti in 3 partite (1, 3 media punti) si deve parlare di un avvio di stagione positivo o comunque in linea con l’obiettivo stagionale che è il mantenimento della categoria.
L’ha ripetuto più volte lo stesso patron Romano Amadei: la salvezza è lo scudetto della Reggiana. La Reggiana negli ultimi quatto anni di serie B ha avuto un avvio abbastanza contraddittorio rispetto al risultato finale del campionato. Sotto la gestione Alvini nella stagione 20/21 ha conquistato 4 punti (pari col Pisa, vittoria con l’Entella e sconfitta col Chievo Verona) e ottavo posto in graduatoria. Alla guida di Nesta, nel campionato 23/24, ha racimolato un solo punto (sconfitta con Cittadella e Palermo e pari col Como) e 18ª posizione in classifica. Con Viali nel torneo 24/25 un suggestivo primo posto con 7 punti (pari col Mantova e vittoria con Sampdoria e Brescia), primato poi divenuto un secondo posto perché il Pisa poteva contare su una miglior differenza reti (+5), mentre la situazione era di vantaggio sulla Juve Stabia (+3) per il maggior numero di gol segnati. L’esito finale dei campionati fu stato, però, inversamente proporzionale all’avvio perché la Reggiana con Alvini retrocesse, con Nesta conquistò la salvezza con due giornate d’anticipo mentre mentre Viali venne sollevato dall’incarico a sette giornate dalla fine, con la squadra in zona retrocessione. Forse anche per questo motivo i dirigenti granata invocano “calma e gesso”. Per la cronaca, alla quarta giornata la squadra di Alvini caddero ad Ascoli (2-1, il risultato), i granata di Nesta pareggiarono 0-0 a Parma e lo scorso anno con Viali la squadra perse a Pisa per 2-1. La Reggiana di Dionigi sabato sarà chiamata ad affrontare il Catanzaro, un avversario di valore ma che in tre partite ha portato a casa tre pareggi. Si potrebbe già indicare questa sfida come un crocevia per imboccare un cammino sempre più lontano dalle zone calde della classifica anche se i granata hanno ora iniziato un mini ciclo di quattro partite in 14 giorni. Ci sono alcuni dati che definiscono la filosofia del mister Davide Dionigi. Non a caso in tre partite ha utilizzato ben 22 giocatori dei 30 atleti in organico, il che significa una rotazione quasi totale anche se ruolo per ruolo. L’organico conta su uno “zoccolo duro” (composto da Rozzio, Libutti, Reinhart, Portanova e Gondo), al quale sono stati aggiunti dei giovani come il promettente portiere Motta e giocatori provenienti dalla serie B ma che sono animati da forti motivazioni, alla ricerca di riscatto o consacrazione.l © RIPRODUZIONE RISERVATA