Sudtirol-Reggiana, Regìa troppo brutta per essere vera: l’analisi di una sconfitta
Calcio Serie B: tre gol d’autorità dei padroni di casa non lasciano scampo alla squadra granata
Bolzano Il disco si è interrotto, al “Druso” di Bolzano. Dopo la brutta partita dell’anno scorso, la Reggiana replica la figuraccia contro il Sudtirol, ormai bestia nera dei granata, perdendo 3-1 in un match mai realmente in discussione. Solo la rete di Portanova, sul 3-0 per i padroni di casa, aveva illuso i 700 tifosi granata che una rimonta, abbastanza incredibile per quello che si era visto fino a quel momento, potesse concretizzarsi. Invece, la squadra di Castori (ieri squalificato), forte del triplo vantaggio ha saputo serrare le fila contro una Reggiana troppo brutta per essere quella vera, che si è spenta nel momento in cui doveva accelerare. Si diceva, Reggiana troppo brutta.
E onestamente, i granata fin qui mai erano andati sotto nel punteggio e nel gioco, mai avevano “tradito” come in questo scontro diretto. Sorprendentemente concreto il Sudtirol, di cui si temeva la fisicità e che oltre ai centimetri ha colpito anche grazie alla maggiore veemenza atletica e alla superiore fame di andare in gol. Le famose “preventive”, quei movimenti in difesa che devono sopperire alla maggiore stazza dei calciatori biancorossi, non si sono mai viste. Odogwu ha giocato una partita, nella sua semplicità, straordinaria, con i centrocampisti di casa che spuntavano da ogni dove e un reparto mediano granata che non ha saputo mettere una pezza. Non si dia la colpa solo a Bertagnoli e Reinhart, però. Ieri non ha funzionato niente. Il Sudtirol, nella sua completezza, ha dato una lezione alla Reggiana di come ci si deve comportare in campo quando ci si vuole salvare. Cattiveria agonistica, aggressione sulle seconde palle, l’abc del calcio giocato con gli scarponi quando invece, i granata, nella prima frazione soprattutto, sembravano scesi in campo con le “ballerine” ai piedi. Semplicemente, il Sudtirol ha capito l’importanza di questo match, la Reggiana no.
Le assenze c’erano, seppur importanti: Rozzio, Sampirisi, Quaranta e Magnani, ma anche gli avversari annoveravano tanti infortunati del calibro di Casiraghi, Masiello, Veseli e un Coulibaly a mezzo servizio entrato solo nella ripresa. Raccontare i gol diventa un esercizio quasi fuori contesto: Martini e Merkaj, tra il 18’e il 26’, scavano il solco insormontabile nel primo tempo. Nella ripresa, Tronchin sorprende Motta per il 3-0. Portanova accorcia al 14’, illudendo che qualcosa possa cambiare. Dionigi, nella ripresa, dopo aver cambiato Girma e Bozzolan con Lambourde e Marras (imprescindibile per questa squadra), trova qualche risposta in più. Charlys e Novakonich, entrati troppo tardi, non incidono in un match da dimenticare. Martedì sera arriverà al Mapei uno Spezia in crisi, sconfitto anche a Venezia: occorrerà approfittarne per cancellare la partita del “Druso” e rimettersi subito in carreggiata. l © RIPRODUZIONE RISERVATA