“Balliamo sul mondo”: l’associazione che unisce culture e persone attraverso la danza popolare
Reggio Emilia: al 2004 propone balli popolari a Reggio e provincia. La presidente Cristina Casarini: «Le feste nei quartieri e gli eventi in piazza hanno stimolato nuove occasioni di incontro e solidarietà»
Reggio Emilia Nata a Reggio nel 2004, l’associazione sportivo-dilettantistica “Balliamo sul mondo” rappresenta oggi un punto di riferimento per la promozione e la valorizzazione delle danze popolari internazionali. Attraverso corsi, spettacoli, laboratori e progetti educativi, l’associazione favorisce l’incontro tra culture, l’integrazione sociale e il dialogo tra i popoli, trasformando la danza in un potente strumento di conoscenza reciproca. A raccontarci storia, valori e progetti futuri è Cristina Casarini, fondatrice e presidente dell’associazione.
Quando e come è nata “Balliamo sul mondo”?
«L’associazione è nata nel 2004 dalla volontà di un gruppo di persone sensibili ai temi dell’incontro tra culture e della valorizzazione delle tradizioni popolari. Fin dall’inizio l’obiettivo è stato quello di promuovere e diffondere la danza popolare in tutte le sue forme, come espressione della ricchezza culturale dei popoli».
Ci parli del suo ruolo e del suo percorso nel mondo della danza.
«La mia formazione è stata ampia e internazionale: ho studiato danze popolari in molti paesi partecipando a numerosi stage con docenti di fama mondiale. Con oltre 35 anni di esperienza come insegnante e danzatrice, ho sviluppato un metodo capace di coinvolgere persone di ogni età. Balliamo sul Mondo propone performance con costumi tradizionali da tutto il mondo. Accanto a me lavora uno staff affiatato, con la vicepresidente Erika Varani e numerosi collaboratori e insegnanti».
Quali sono i valori che guidano il vostro lavoro?
«Il nostro messaggio principale è “danzare per il dialogo e la pace”. La danza popolare racconta le identità dei popoli, la loro storia e i loro stili di vita. Allo stesso tempo, rappresenta un’occasione di incontro e socializzazione per persone di tutte le età».
Che tipo di attività organizzate?
«Proponiamo corsi di danze tradizionali provenienti da ogni parte del mondo, laboratori per bambini, spettacoli teatrali e feste aperte al pubblico. Realizziamo progetti nelle scuole di ogni ordine e grado, attività nei centri diurni per persone con disabilità e atelier nelle case protette. Questi percorsi, pensati per contesti molto diversi, sono il cuore pulsante della nostra missione. Inoltre, l’offerta degli stili è molto ampia: dall’Italia all’Europa dell’Est, dal Maghreb all’Africa occidentale, dal Sudamerica al Caucaso. Insegniamo anche danze bollywood, irlandesi, scozzesi, francesi e caraibiche. I corsi sono aperti a tutti, senza limiti di età o condizioni: bambini, adulti, persone con disabilità e anziani».
Perché avete scelto questo nome?
«Balliamo sul mondo sintetizza perfettamente ciò che vogliamo comunicare: la ricchezza delle diversità culturali attraverso la danza. L’idea del nome nasce da un brainstorming familiare tra sorelle e nipoti».
Qual è il valore sociale e culturale della danza oggi secondo lei?
«La danza favorisce il benessere personale, aumenta l’autostima, incoraggia la socializzazione e combatte l’isolamento. Soprattutto, promuove la conoscenza reciproca e aiuta a gestire i conflitti culturali. È un linguaggio immediato e universale che unisce persone diverse».
Che ruolo ha l’associazione nella comunità reggiana?
«Svolgiamo un ruolo importante nella promozione dell’integrazione sociale e nell’offrire strumenti di inclusione a persone fragili, anziani, giovani e famiglie in difficoltà. La danza è anche una risorsa terapeutica preziosa».
Avete notato cambiamenti grazie alle vostre attività?
«Sì, il nostro lavoro ha favorito un autentico scambio interculturale. Le feste nei quartieri e gli eventi in piazza hanno stimolato nuove occasioni di incontro e solidarietà, coinvolgendo bambini e adolescenti e sostenendo famiglie in situazioni delicate. Vogliamo che, in futuro, le nuove generazioni raccolgano il testimone e portino avanti ciò che abbiamo costruito, diffondendo valori di pace e convivenza civile anche attraverso i progetti scolastici».
Cosa rappresenta per lei “Balliamo sul mondo”?
«Per me è molto più di un’associazione: è la mia vita. La soddisfazione più grande è vedere come oggi, dopo tanti anni, Balliamo sul Mondo sia diventato un luogo di incontro e crescita, dove la danza è davvero un linguaggio universale».