Dal judo alla danza, 50 anni di sport per tutti: la storia del Kyoto Center di Guastalla
Il presidente Vincenzo Mordacci guarda al futuro: «Sul fiume Po si stanno facendo tanti investimenti: non escludo, essendo noi parte del territorio, di proporre un domani qualche disciplina sull’acqua»
Guastalla Una storia già radicata, un presente solido, un futuro tutto da scrivere. A Guastalla e in tutta la Bassa reggiana è difficile non aver mai sentito parlare del Kyoto Center, realtà conosciuta in diverse altre parti d’Italia. Nata come scuola di judo nel 1972, nel corso degli anni il team ha saputo variare la propria proposta, che oggi include anche ginnastica e danza. A guidare il Kyoto c’è Vincenzo Mordacci, uno dei fondatori e referente nel settore arti marziali per la Uisp Emilia Romagna. Il guastallese, negli anni già consigliare provinciale e regionale per l’ente di promozione sportiva, si racconta evidenziando un amore viscerale per lo sport e per la sua società
Presidente, come nasce Kyoto Center?
«Grazie a un giovanissimo Gianni Storchi, appassionato di judo. Volevamo, perché io c’ero già allora, fare qualcosa nel nostro paese per le arti marziali orientali. Fu lui a sistemare una struttura a Pieve di Guastalla, dove ha preso il via la nostra attività. La nostra società nasce come associazione specializzata nel judo poi negli anni abbiamo allargato il nostro raggio d’azione».
A partire dalla danza, appunto. Come mai avete affiancato il ballo al judo, due mondi che, almeno apparentemente, paiono essere molto distanti?
«C’era già allora l’idea di allargare le vedute. Tutto nacque quando uno dei nostri judoka decise di andare a Roma per provare l’avventura del mondo della danza. Le sue esperienze furono fondamentali per convincerci ad inaugurare quel settore».
Oggi i vostri tesserati possono praticare anche il fitness. Ci spiega la sua funzione?
«Uno dei punti forti è l’afa, attività fisica adattata per gli anziani. Possiamo contare almeno su 150 sportivi».
Il vostro rapporto con la Uisp è molto saldo. Come nasce la collaborazione?
«Possiamo vantarci di essere sempre stati associati alla Uisp reggiana, sin dalla nascita. In quei tempi la Federazione aveva paletti molto rigidi, c’era molta fiscalità e noi facemmo altre scelte. Siamo felici di essere, nel 2025, ancora insieme a loro».
Com’è organizzata da un punto di vista numerico il Kyoto Center?
«I nostri tesserati sono circa 1050 suddivisi in 15 corsi che proponiamo a seconda delle necessità. Siamo una società che non ha limiti di età e che accoglie tutti, si va infatti dall’avviamento allo sport per i bimbi di 4 anni sino agli anziani di 90. Il consiglio direttivo è composto da 7 persone. Il nostro organico è invece composto da 25 persone tra allenatori, educatori e personale amministrativo».
A livello agonistico quali risultati state raggiungendo?
«Nel judo per circa 20 anni siamo stati tra le società migliori d’Italia. Ci sono poi due giovani ragazzi che hanno partecipato ai campionati italiani, vincendoli. Si tratta di Simone Zaniboni, 17enne di Novellara, e Antonio Giustini, 14enne di Gualtieri. La danza, invece, non partecipa a gare ma a vere e proprie rassegne. In generale, poi, siamo fedeli al principio della Uisp che propone lo sport per tutti, a prescindere dalle abilità».
C’è qualche competizione che organizzate durante la stagione?
«L’anno scorso abbiamo proposto il Trofeo del Po di judo. Quest’anno, nel mese di febbraio, avremo invece il “Città di Guastalla” che chiamerà nel nostro paese tantissimi giovani praticanti del judo del centro-nord Italia. La macchina organizzativa è già partita».
Immagino proporrete anche attività che esulano dal tatami o dalle sale fitness. Cosa fate per i tesserati quando non si allenano?
«Quest’anno abbiamo proposto una colonia a Busana, località già scelta da Uisp, che alterna judo, danza al trekking montanaro. I genitori sono stati entusiasti; ci piacerebbe poi proporre una mini-vacanza anche per i nostri sportivi più adulti, che unisca sport e socialità».
Lei è una colonna del Kyoto Center: come vede il futuro della sua società?
«Credo molto nel cambio generazionale, ed è per questo che ritengo sia fondamentale motivare i giovani ad andare avanti, praticando e investendo in sport sani e puliti. Le difficoltà, anche in seguito alla riforma dello sport, ci sono, dunque la collaborazione tra società è prioritaria».
Il Kyoto potrà allargare ancora il suo raggio d’azione?
«Sul fiume Po si stanno facendo tanti investimenti per rilanciare la zona della Bassa. Non escludo, essendo noi parte del territorio, di proporre un domani qualche disciplina sull’acqua».l © RIPRODUZIONE RISERVATA