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Reggiana: mai così tante rimonte nelle prime sette giornate negli ultimi 45 anni

Wainer Magnani
Reggiana: mai così tante rimonte nelle prime sette giornate negli ultimi 45 anni

Reggio Emilia: le rimonte granata hanno portato 8 punti in classifica dei nove in totale. Solo a Palermo l’impresa non è riuscita

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Reggio Emilia Davide Dionigi sembra destinato a lasciare il segno, infrangendo qualsiasi record precedente. Ci era riuscito lo scorso anno con quattro vittorie di fila che solo il duo Gregucci/Speggiorin era riuscito a tanto in serie B nella stagione 98/99 senza però coronare il finale con la salvezza, mentre questa stagione ha già centrato un altro record. Nelle prime sette giornate di campionato, la Reggiana non è mai passata in vantaggio ma è ugualmente riuscita a rimontare lo svantaggio conquistando due vittorie (Empoli e Cesena) e due pareggi (Catanzaro e Spezia). In pratica le rimonte granata hanno portato 8 punti in classifica dei nove in totale. Solo a Palermo l’impresa non è riuscita perché, dopo il pari di Tavsan, è arrivato il gol partita di Pierozzi, mentre a Bolzano col Sudtirol la Reggiana non è mai stata in partita e Portanova ha trovato il gol solo sul 3 a 0 per la squadra di casa. Le statistiche dicono che in seriee B non era mai successo prima, almeno negli ultimi 45 anni, che la Reggiana nelle prime sette partite sia stata sempre chiamata a rimontare lo svantaggio iniziale.

Era successo solo due anni in serie A: 93/94 e 95/96. Tutti gli addetti ai lavori sono concordi nel ritenere che questo campionato di serie B sia equilibrato per cui basta un episodio per cambiare il corso della partita. Può essere una spiegazione alle rimonte dei granata contro l’Empoli per la doppia espulsione (Guarino e Obaretin) oppure per la superiorità numerica contro lo Spezia dopo l’espulsione di Hristov. Resta il fatto che questi episodi la Reggiana se li è procurati e nella fattispecie Gondo contro l’Empoli e Marras contro lo Spezia. È indiscutibile la bravura e la forza di carattere della Reggiana se in quattro partite è riuscita a ribaltare lo svantaggio e a conquistare due vittorie e due pareggi. Resta il rammarico del pareggio arrivato col Catanzaro per la bravura di Cisse e per qualche occasione sprecata. La convinzione di poter rimettere sempre in discussione il risultato ha fatto affermare che la Reggiana è una squadra che “non muore mai”. Ed è una dote un importante per il futuro quella di rimanere sempre in partita, cercando di sfruttare gli episodi che nel corso del match, soprattutto nel finale, possono cambiare l’andamento della gara. Certo, resta la curiosità di scoprire come si potrà comportare la Reggiana una volta passata in vantaggio per prima. Gli avversari potrebbero essere costretti a prestare il fianco al contropiede dei granata. Con l’ingresso dell’esperto Magnani, la Reggiana potrebbe anche dimostrare di aver trovato una perfetta organizzazione difensiva. In effetti se sul fronte offensivo i numeri sono importanti (10 gol e sempre a segno con almeno un gol in sei partite su sette) a livello difensivo occorre certamente registrare qualcosa. L’unica partita in cui Motta è rimasto imbattuto è stata a Castellammare di Stabia, mentre in tutte le altre gare ha subito almeno un gol. Nella classifica dei gol subiti solo Pescara (14), Empoli e Mantova (13), Bari (12) e Spezia (11) hanno fatto peggio. Il lato positivo della medaglia sono i dieci gol fatti distribuiti in sei partite e solo Modena e Frosinone (13) Avellino, Cesena, Sudtirol e Carrarese (11) hanno fatto meglio. Va anche considerato un aspetto significativo e cioè la continuità di rendimento nell’arco dei novanta minuti. Ci sono state partite ( Sudtirol, Juve Stabia, Empoli, Spezia e in parte Palermo) nelle quali i granata hanno concesso molto, forse troppo, in avvio di partita agli avversari ma è anche vero che pur con un buon approccio alla gara (Cesena), è stato l’episodio a cambiare il corso della partita ma sia in un caso che nell’altro, la Reggiana ha sempre avuto, tranne che a Bolzano, la forza di reagire.l © RIPRODUZIONE RISERVATA