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Reggiana, con il ritorno del vero Girma, i granata hanno ripreso a volare

Wainer Magnani
Reggiana, con il ritorno del vero Girma, i granata hanno ripreso a volare

Dopo un periodo complesso, tra infortuni e "voci di mercato", il trequartista ora è un fattore

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Reggio Emilia Natan Girma è tornato. È bastata una partita e mezzo per ritrovare il giocatore in grado di cambiare il corso di una partita e di fare la differenza per la Reggiana. È stato sufficiente il secondo tempo contro lo Spezia e i settantacinque minuti al Manuzzi contro il Cesena per cancellare un brutto avvio di stagione e rivedere in campo il Girma che nel finale dello scorso anno, dalla mezz’ora col Modena in poi, ha contribuito con 4 gol nelle ultime quattro partite a conquistare la miracolosa salvezza della Reggiana. Basta ritornare col pensiero al 1 maggio, stadio Braglia, quando al sessantesimo della ripresa, sotto per 2 a 1 il tecnico Dionigi sostituisce l’acciaccato Sersanti con Girma: da quel momento è iniziato il suo show con il gol del pareggio dopo dieci minuti e l’assist vincente con un grande tocco da giocoliere "palla c’è palla non c’è" per il gol partita di Gondo. Un finale di stagione travolgente, impreziosito dai due gol salvezza a Castellammare di Stabia.

Girma aveva concluso la stagione in crescendo, realizzando cinque gol e due assist in una stagione caratterizzata da una doppia operazione che ne aveva condizionato il suo recupero. Un finale di stagione che l’ha ripagato delle sofferenze della prima parte di campionato e restituito al calcio granata un autentico talento. Il destino di Natan Girma è però fatto di "saliscendi" e l’estate è trascorsa tra infortuni e "voci di mercato" che via via si sono alternate. In questa settimana, è emerso che negli ultimi giorni di mercato, non solo Spezia e Catanzaro ma lo stesso Bari avevano fatto un pensiero a Girma ma poi, come ha rimarcato il suo procuratore Lamanna, è emersa la volontà di rimanere alla Reggiana per esprimere tutto il suo talento.

E così è stato perché una volta superato un fastidioso infortunio muscolare dopo l’amichevole con la Juventus, che l’ha costretto a disertare le prime due partite con Palermo ed Empoli, gradatamente ha ritrovato il ritmo giusto. Non è stato facile per Natan ritrovare la giusta cadenza, lo confermano i soli mezzi tempi giocati contro Juve Stabia e Sudtirol o la panchina col Catanzaro ma prima o poi il suo estro doveva sbocciare e così è stato. Nelle ultime due partite, si potrebbe dire che abbiamo rivisto "il vero" Girma, un giocatore che ha nell’estro, nella imprevedibilità della sue giocate e nella capacità di vedere la porta le sue armi migliori. Una sorta di "genio" del calcio, uno dei pochi rimasti in un calcio dove la fisicità prende il sopravvento. È proprio questa sua qualità a fare la differenza in campo e nello schema tattico di Dionigi. I tifosi della Reggiana ne sono consapevoli e lo hanno sempre coccolato e stimolato, perdonandogli tutto e di più. È uscito tra gli applausi contro lo Spezia nonostante il beffardo pareggio ed è stato osannato al Manuzzi contro il Cesena quando ha lasciato il campo per far spazio a Novakovich dopo aver dato il là all’azione che ha portato al pareggio di Tavsan e poi un magistrale assist a Portanova per il gol del successo.

Lo stesso Davide Dionigi sta facendo di tutto per tutelare questo talento da eventuali ricadute fisiche e così dicasi dello staff granata. In occasione dell’ultima partitella in famiglia ha giocato solo un tempo poi si è dedicato a lavoro specifico di recupero e potenziamento atletico. Dionigi è conscio che Girma può essere l’uomo giusto per cucire il gioco tra centrocampo e attacco, oltre che l’asso vincente negli ultimi sedici metri. Del resto con Girma in campo le difese avversarie non sanno mai cosa si può inventare, in che modo pensa di andare alla conclusione o di preparare l’assist per i compagni. Un giocatore che non ha ruolo, zona di campo o schemi da seguire. Il Bari è avvertito. l© RIPRODUZIONE RISERVATA