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L’analisi

Reggiana-Modena, contro i canarini in fuga la Regìa vuole il colpaccio: il prepartita

Wainer Magnani
Reggiana-Modena, contro i canarini in fuga la Regìa vuole il colpaccio: il prepartita

Questa sera alle 20.30 al Mapei Stadium-Città del Tricolore l’atteso derby del Secchia

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Reggio Emilia “Certi notti” canta Luciano Ligabue, che stasera sarà in tribuna. E ancora, recita il successo trentennale del rocker correggese, “... E si può restare soli, Certe notti qui, che chi s’accontenta gode, così, così... Certe notti fai un po’ di cagnara, che sentano che non cambierai più...”. Ebbene sì, sono tante le motivazioni che accompagneranno la Reggiana in questo derby con il Modena in programma questa sera alle ore 20.30 al Mapei Stadium-Città del Tricolore. Al termine della partita a Monza i giocatori, lo staff tecnico e i dirigenti granata hanno stilato un patto con i tifosi: ci riscatteremo nel derby, onorando la maglia granata e il vostro affetto. Questa è stata la promessa, fatta nel momento di maggior sconforto, sancita da un fragoroso applauso che ha accompagnato la Reggiana all’uscita dal campo. Quelle parole riecheggeranno stasera nello spogliatoio granata e saranno la linfa per dare corso a una grande prestazione. Questo è ciò che si aspettano e che meritano i tifosi granata, per l’incoraggiamento e il sostegno che hanno sempre manifestato alla loro squadra del cuore.

L’impresa non sarà facile perché al cospetto della Reggiana si presenterà il miglior Modena degli ultimi anni. Una squadra costruita per lottare assieme a Palermo, Monza e Venezia per la serie A. Lo spessore degli avversari è attestato dai numeri: 21 punti, ancora imbattuti, Gliozzi capocannoniere e un monte ingaggi di tutto rispetto. Tutto questo, però, in un derby non basta, perché a fare la differenza sono le motivazioni e gli episodi. La Reggiana lo sa benissimo, perché lo scorso anno nell’ultimo derby al Mapei-Città del Tricolore è stato il gol annullato in modo discutibile a Portanova a far crollare psicologicamente i granata. Così come al Braglia, pur in svantaggio a fine primo tempo, nella ripresa i granata non si sono disuniti ma hanno trovato la forza per ribaltare il risultato. Forza d’animo o della disperazione, la spinta emotiva, l’entusiasmo, le decisioni arbitrali: in un derby ci sta tutto.

Sarà così anche stasera. Certo, ci sono anche i valori in campo. Il Modena si sente forte, giustamente, per avere un gruppo importante, con una panchina di lusso e con un ex come Sersanti, rimpianto dai tifosi granata. La Reggiana dovrà contrapporsi con le sue armi: blindare le fasce laterali perché è in quelle zone del campo che Zampano e Zanimacchia galoppano, mettere il bavaglio a Gliozzi per poi cercare di sorprendere la difesa canarina con i ribaltamenti di fronte. Sarà una partita a scacchi ma i veri fattori decisivi saranno la corsa e l’agonismo. Queste due squadre sono state pensate e costruite per macinare chilometri ed essere aggressive. È la filosofia dei due allenatori. Non sarà una partita ragionata ma giocata “di pancia”, con Davide Dionigi, uno dei tanti ex della partita, che farà leva sull’orgoglio dei suoi ragazzi e sulla spinta che i tifosi potranno offrire alla squadra. Il pubblico, in effetti, avrà un ruolo speciale per rendere l’ambiente incandescente come si conviene in un derby. I diecimila tifosi granata saranno chiamati a supportare la Reggiana in tutte le fasi della partita ma, soprattutto, nei momenti di difficoltà.

Dall’infermeria non sarà recuperato nessun giocatore, quindi i vari Girma, Rozzio, Seculin, Sampirisi e Quaranta saranno solo spettatori. Il tecnico Dionigi giocherà al meglio le sue carte affidando a Giangiacomo Magnani le chiavi della difesa e a Charlys quelle del centrocampo, ma ci sarà bisogno di tutti, anche di chi partirà dalla panchina. Inutile dirlo, questa è la partita di Manolo Portanova che per indole, temperamento, carisma e sfrontatezza ama giocare questo tipo di gare: sfidare gli avversari cercando il gol per poi presentarsi con tanto d’inchino sotto la sua amata curva Sud. In un film che abbiamo, fortunatamente, già visto altre volte e speriamo di rivedere anche questa sera, perché non ci si abitua mai. l © RIPRODUZIONE RISERVATA