Dopo la notte da sogno col Modena la Regia cerca continuità ad Avellino
Alle 12.30 i granata sfidano gli irpini per proseguire il trend positivo. Girma e Reinhart non recuperano, Dionigi si affida alla squadra di martedì sera
Reggio Emilia La Reggiana gioca oggi all'ora di pranzo (12.30) al Partenio contro l'Avellino. Un appuntamento atipico per l'orario anche se i granata hanno già un positivo precedente: il 26 dicembre 2023 contro il Catanzaro con vittoria di misura (1-0) grazie al gol di Girma. Per inquadrare questa partita occorre partire da un concetto: i tre punti contro l'Avellino, in termini di classifica, hanno la stessa importanza di quelli conquistati col Modena. Certo, a livello sentimentale e per i tifosi, la vittoria sul Modena vale quasi come una salvezza ma se la Reggiana vuole compiere un salto di qualità oggi deve scendere in campo al Partenio contro l'Avellino con la stessa grinta e fame di successo mostrata nel Derby. È questo che i tifosi e la dirigenza granata, oggi al gran completo, si aspettano. Un segnale di maturità necessario, anche se queste sono le sfide che spesso la Reggiana ha fallito. Oggi è l'occasione giusta per invertire la tendenza. La Reggiana si presenta al cospetto dell'Avellino al nono posto in classifica, con un buon margine di punti sulla zona play out, quindi in una condizione psicologica ottimale per poter fare la propria partita, senza patemi d'animo e sfruttare le sue qualità offensive. L'Avellino è alla ricerca di una vittoria che manca da cinque partite, l'ultima il 27 settembre contro l'Entella. La formazione di Biancolino ha un reparto offensivo di tutto rispetto, non fosse perché Biasci e Tutino sono sempre state le “bestie nere” della Reggiana. Un avversario che va rispettato e preso con le giuste precauzioni ma anche con la consapevolezza che i granata sono nelle condizioni di poter conquistare un risultato positivo, a patto che in campo scenda la Reggiana vista a Palermo, Juve Stabia e soprattutto a Cesena. È questo il vero punto interrogativo in casa granata, perché in trasferta la Reggiana ha mostrato in passato di avere un rendimento altalenante. Negli occhi resta il primo tempo ricco di strafalcioni di Monza oppure l'incidente di percorso a Bolzano col Sudtirol. Queste sono prestazioni da cancellare. Si può certo affermare che oggi la Reggiana è padrona del proprio destino soprattutto dopo aver ricevuto delle risposte importanti in termini di organizzazione di gioco e di ritrovata capacità difensiva. Il rientro di Magnani, la buona condizione di Bertagnoli, lo strepitoso momento di Bozzolan, il graduale inserimento in zona gol di Novakovich e potremmo proseguire con le certezze Papetti, Libutti, Portanova, Charlys, Marras e lo stesso Tavsan. Anche le tante assenze (Girma, Rozzio, Sampirisi, Quaranta, Seculin e Reinhart) incidono meno sul morale e nell'economia del gioco. In definitiva è una Reggiana che è in un momento di grazia e lo dicono le tre vittorie nelle ultime quattro partite, una squadra che sta sempre più prendendo coscienza della propria forza. Un calcio che è fatto di micidiali ripartenze, di un gioco essenziale, concreto, redditizio e a volte spietato. Una Reggiana che in virtù delle “letture” di mister Dionigi si adatta all'avversario per sfruttarne le sue debolezze, esaltando le qualità individuali dei granata. Il tecnico Dionigi non è riuscito nell'impresa di recuperare Girma e dunque contro l'Avellino schiererà la stessa formazione vista nel derby, forse con l'alternativa Novakovich al posto di Gondo. In questo momento la Reggiana ha scoperto una mentalità talmente ricca di certezze che anche chi subentra, sia Vallarelli o Mendicino o Rover, è nelle condizioni di dare il suo prezioso apporto alla squadra. Un particolare da non trascurare e che potrà essere la carta vincente.
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