Mantova ambasciatore del tiki-taka, ma in ripartenza la Regia può far male: ecco cosa aspettarsi dalla partita
Calcio Serie B: lunedì alle 15 la partita al Martelli. Pregi e difetti della formazione lombarda
Reggio Emilia Se sono tre punti sotto i granata non è certo perché ai Virgiliani di Davide Possanzini manchino idee e bel gioco. Semmai, i prossimi avversari dei granata devono la loro attuale classifica al fatto che la partenza del Mantova in questo campionato cadetto non era stata tra le migliori: nelle prime sei partite gli uomini di Possanzini hanno raccolto 3 punti, frutto di un’unica vittoria (in casa contro il Pescara) e di cinque sconfitte contro Monza, Virtus Entella, Modena, Frosinone e Juve Stabia. Da lì in poi, la formazione lombarda ha poi cominciato a riprendersi, sia pure ancora un po’ tra alti e bassi: indicativa in questo senso l’ultima serie di vittorie infilate contro Sampdoria (a Marassi) e in casa al Martelli ai danni di Padova e Spezia. Peccato che dopo queste tre vittorie il Mantova abbia dovuto inchinarsi a una delle formazioni più in forma del momento, il Venezia, al cui cospetto ha dovuto raccogliere per tre volte il pallone nella sua rete. Invero, quest’ultimo passo falso non ha mutato il volto di questa squadra che potremmo annoverare tra quelle più “giochiste” del campionato. Il tiki-taka al “Martelli” è di casa e a dirlo sono, ancora una volta i dati. Pregi e difetti Nella classifica del possesso palla, con una percentuale media di 61.7, Trimboli e compagni sono primi davanti a Venezia (61.4%), Catanzaro (55.3%), Modena (54.7%) e Juve Stabia (54.6%).
L’altro primato del Mantova – anche questo indicativo della vocazione al fraseggio – è quello dei passaggi: la formazione di Possanzini primeggia con 7.151 passaggi e il dato è ancora più impressionante se si considera che il Venezia che è al secondo posto, ne ha totalizzati sin qui 6.680. Al terzo posto di questa graduatoria c’è il Monza al primo posto in campionato ma con quasi mille passaggi in meno rispetto al Mantova. Tiki-taka sì, ma non del genere sterile: la formazione di Possanzini cerca il fraseggio con insistenza ma con l’obiettivo di trovare giocate risolutrici. A dirlo, ancora una volta, un dato: degli oltre settemila passaggi, 1037 sono considerati passaggi progressivi , che sono indicativi delle giocate in verticale. In questa graduatoria dei passaggi progressivi, il Mantova è secondo, alle spalle del Modena. A centrocampo però, capita che ci siano anche gli avversari e così la squadra di Possanzini indossa comunque l’elmetto e prova a interrompere le giocate altrui. In questa particolare classifica che misura la capacità di pressing di una squadra, il Mantova è comunque nella top five.
Il piano partita
Sulla vocazione offensiva di Mancuso e compagni ci sono pochi dubbi e questo, per la Reggiana potrebbe rivelarsi un fattore positivo. Dall’inizio del campionato, una delle caratteristiche della squadra allestita da Dionigi è quella di saper essere sia incudine e sia martello. Anche nelle sconfitte subite sin qui la Reggiana non è mai andata in barca e anzi più di una volta ha saputo reagire, proprio grazie alla sua caratteristica più evidente, quella di strappare e ripartire in campo aperto, con giocatori talentuosi come Girma e Marras, e potenti come Portanova. Sarà quella una delle possibili chiavi del match? Di certo, la difesa granata avrà il suo daffare e dovrà stare attenta a non consolidare un altro primato del Mantova, quello dei falli subiti. La formazione di Possanzini è in testa con 254 falli subiti. Alle sue spalle il Catanzaro (247), quindi Avellino (236), Frosinone (215) e Venezia (210). I difetti del Mantova? Tutti in retroguardia: quarto per numero di gol subiti (22) è addirittura terza nella classifica di quelli che potrebbe subire nell’arco della partita.l © RIPRODUZIONE RISERVATA
