Pescara-Reggiana: le assenze granate sono tante, ma non devono essere un alibi
Cinque titolari out nella trasferta da non fallire per riscattare la sconfitta con Padova: fuori Papetti, Marras e Charlys per squalifica, Girma e Gondo per infortunio
Reggio Emilia La Reggiana è chiamata alle 19. 30 di questa sera (20 dicembre) a Pescara al riscatto dopo l’amara sconfitta contro il Padova: lo impone la classifica perché alle spalle dei granata c’è sempre più bagarre ma anche per ritrovare fiducia e autostima. I granata, però, non si fidano del Pescara a dispetto di una classifica che vede gli abruzzesi all’ultimo posto con solo 10 punti in classifica. Le prestazioni degli uomini di Gorgone (oggi squalificato e sostituito in panchina dal vice Testini) avrebbero meritato miglior sorte e oggi la sfida con la Reggiana viene inquadrata dall’ambiente bianco celeste come la classica partita della svolta. I tifosi del Pescara invocano una vittoria che manca dal 21 settembre scorso (4 -0 all’Empoli) per poter dare il via alla rimonta salvezza.
Allo stadio Adriatico, Portanova e compagni troveranno anche un avversario arrabbiato con la classe arbitrale che, a loro dire, ha determinato la squalifica del tecnico Gorgone e del ds Foggia, tanto da far scaturire parole di fuoco dalla bocca oltre del presidente Sebastiani. L’arbitro di oggi, Ermanno Feliciani di Teramo, nonostante lo score negativo con i granata, è un direttore di gara esperto e non si lascerà condizionare da un clima che potrebbe diventare incandescente.
La Reggiana arriva a questa sfida con cinque assenze importanti (Papetti, Marras e Charlys per squalifica e Girma e Gondo per infortunio) e con Magnani non al meglio, anche se i sostituti (Libutti, Rover, Tavsan, Bertagnoli e Rozzio) devono essere considerati a tutti gli effetti dei titolari. Di conseguenze la situazione di emergenza non può essere un alibi. Alla vigilia della sfida, il mister Dionigi ha sottolineato che si aspetta molto dai giocatori che saranno chiamati in causa e che avranno l’occasione per mettersi in mostra. Un invito, quello del tecnico granata, che dovrà essere accolto non solo da chi scenderà in campo per sostituire gli assenti ma anche di chi entrerà a partita in corso. È un elemento consolidato che negli ultimi trenta minuti inizia una seconda partita che spesso è decisiva. Per questo motivo i cambi rivestono un’importanza fondamentale. E a Pescara si potrà capire se le parole del tecnico granata avranno avuto l’effetto sperato.
Nel corso di questa prima parte di stagione, la Reggiana dopo una sconfitta ha sempre saputo reagire e cogliere un risultato positivo. Mai due sconfitte di fila. È stato così con la serie di sette punti in tre partite (Spezia, Cesena e Bari) dopo la sconfitta a Bolzano oppure la vittoria nel derby col Modena arrivata in seguito al tonfo di Monza. Ogni qualvolta che la squadra granata ha incassato "una scoppola" ha sempre saputo reagire con una vittoria, come dopo la sconfitta immeritata col Frosinone e la successiva vittoria nel derby col Mantova. Questi precedenti dimostrano una grande capacità di reazione da parte dei granata ed un forte spirito di riscatto ed è su questi fattori che confida Dionigi. Sotto il profilo tecnico, pur con tutte le assenze del caso, la squadra granata ha la possibilità di imporsi sul Pescara anche se troverà uno stadio Adriatico molto ostile.
Certo, è necessario ritrovare il miglior Portanova, evitare le sbavature difensive che hanno caratterizzato la sconfitta col Padova e soprattutto riuscire a trasformare in gol le tante occasioni che in ogni partita Reinhart e compagni creano. A livello di formazione il tecnico Dionigi ha scelte obbligate ma anche diverse soluzioni dal momento che può disporre di Novakovich ma anche di un Libutti in grado di ricoprire sia il ruolo di difensore centrale che esterno destro. Ci sono giocatori che sono molto attesi, vedi Rover e Lambourde senza dimenticare che il capitano Paolo Rozzio è pronto ad alzare ulteriormente il livello di esperienza e qualità della difesa granata. l© RIPRODUZIONE RISERVATA