Sampdoria-Reggiana, i granata pagano le decisioni arbitrali: l’analisi di una sconfitta
Sono i blucerchiati a vincere in rimonta la sfida salvezza grazie alla rete di Barak all’87’
Reggio Emilia Facendosi rimontare dalla Sampdoria, la Reggiana incassa la terza sconfitta consecutiva. Al Ferraris sono stati i particolari a fare la differenza: dall’inesistente calcio d’angolo (tocco di Pafundi anziché di Papetti) è arrivato il gol del pareggio di Conti, con la beffarda deviazione di Magnani, si è passati all’inesistente fallo di Lambourde su Ricci che ha generato il calcio di punizione che ha determinato il gol partita di Barak viziato da un possibile fallo di mano di Cuni non rilevato dal Var. L’arbitro Collu di Cagliari ha preso decisioni errate e la Reggiana ha pagato a caro prezzo queste due palle inattive che hanno portato al successo la Sampdoria.
I granata avrebbero meritato almeno il pareggio perché la partita è stata equilibrata. I numeri finali attestano questo perfetto equilibrio: quattro tiri nello specchio della porta dei doriani e tre conclusioni da parte dei granata, con leggero possesso palla (55% contro 45%) dei liguri. Sotto il profilo dell’atteggiamento e dell’approccio alla partita la Reggiana ha risposto bene reggendo il confronto alla pari. Il vantaggio iniziale, al 14’del primo tempo, di Portanova, al quarto sigillo personale, aveva indirizzato bene la partita ma il pareggio di Conti (26’pt) ha rimesso in equilibrio il match. La partita non ha fatto registrare particolari sussulti da una parte e dall’altra, anzi erano stati Tavsan e Portanova a mettere qualche brivido al portiere Ghidotti. Poi, all’87’, è arrivato il gol di Barak sugli sviluppi della contestata punizione, con la difesa granata che ha ritardato il rinvio della palla e così il centrocampista ceco ha trovato lo spiraglio giusto per firmare il successo. La Sampdoria ha spezzato l’equilibrio di una partita che sembrava ormai indirizzata sul pareggio.
In questo momento, però, alla Reggiana non gira bene niente e qualsiasi situazione (come la deviazione di Magnani sul tiro di Conti che ha spiazzato Motta) la condanna alla sconfitta. Sotto il profilo del gioco e dell’agonismo, la formazione granata ha fatto la partita che gli era stata chiesta, cercando di controllare al meglio il bomber blucerchiato Coda che non ha mai potuto calciare in porta, e bloccando le fasce laterali e limitando Pafundi. La partita è stata spezzettata dalle tante punizioni anche se spesso le valutazioni dell’arbitro sono sembrate incomprensibili o comunque non omogenee. E a farne amaramente le spese è stata la Reggiana.
