Gazzetta di Reggio

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Alla Fiera di Guastalla il libro “Napoleone e le strade reggiane”

GUASTALLA. Può sorprendere sapere che alla caduta dell’Impero romano, nella nostra penisola, c’erano più strade carrozzabili di quelle che, secoli dopo, salutarono l’Unità d’Italia. Il territorio...

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GUASTALLA. Può sorprendere sapere che alla caduta dell’Impero romano, nella nostra penisola, c’erano più strade carrozzabili di quelle che, secoli dopo, salutarono l’Unità d’Italia. Il territorio reggiano, nel primo Ottocento, ricadeva nel Dipartimento del Crostolo ed aveva una “rete viaria” che si univa a quella dei dipartimenti confinanti. “Napoleone e le strade reggiane” (Antiche Porte editrice), curato da Alberto Cenci, racconta le vie, i tracciati e i percorsi dei nostri abitati e del loro contesto territoriale.

Il volume sarà presentato sabato a Guastalla, alle 18, nello spazio Libri e buoi dei paesi tuoi, in piazza Mazzini, all’interno della Fiera “Piante e animali perduti”, che si tiene in centro storico (info@anticheporte.it ).

L’obiettivo dell’interessante contributo, che non è un elenco di strade, è anche quello di mostrare fonti utili a lavori più ampi e specifici, sull’argomento trattato. Ognuna basata sui documenti della Prefettura Napoleonica (ora presso l’Archivio di Stato di Reggio Emilia), che nei primi anni dell’800 governava il Reggiano dalla montagna al Po.

Nel libro (che costa 9 € e ha 86 pagine) sono “privilegiate” le strade comunali (quelle cioè maggiormente legate alla vita quotidiana locale) percorse dai nostri avi, che spesso i testi ignorano perché ritenute secondarie, considerando invece le maggiori. «La speranza è che gli appunti, una volta letti, trasmettano la curiosità per continuare il cammino, intrapreso nella storia nel loro territorio». Dice Cenci.