Un teatro pieno ha accolto Avati, il maestro del cinema
Il regista ha presentato a Scandiano il suo ultimo film, “Un ragazzo d’oro”
SCANDIANO. Debutto affollato, e con un nome pesante, per la stagione invernale del cinema teatro Boiardo di Scandiano.
Sabato sera la struttura scandianese ha accolto Pupi Avati, uno dei principali registi italiani viventi, arrivato nel reggiano per presentare direttamente al pubblico il suo ultimo film, “Un ragazzo d’oro” con Riccardo Scamarcio e Sharon Stone, freschissimo di debutto ufficiale al Festival Internazionale del Cinema di Venezia. L’autore bolognese ha incontrato i numerosi spettatori presenti, che non hanno voluto perdere l’occasione di un momento dal vivo con uno degli ultimi grandi nomi del cinema nostrano, di nuovo sulle scene dopo tre anni di assenza. Ad accoglierlob anche una folta delegazione istituzionale, con il sindaco Alessio Mammi e l’assessore alla Cultura Alberto Pighini in prima fila. Il regista, nel suo intervento, ha spaziato su diversi temi, dallo stato dell’arte del cinema italiano – in un momento di confusione, anche produttiva ma certo non stabile – e del suo percorso, concentrandosi su “Un ragazzo d’oro”, fra curiosità sul lavoro con una stella internazionale come Sharon Stone e gli spunti creativi che a 76 anni lo spingono a non mollare la presa. E a continuare a combattere con il sistema cinematografico tricolore per proporre i suoi film, un’impresa non sempre facile pure per un maestro come lui, che nell’ultimo decennio ha ottenuto la propria e definitiva consacrazione. Quello con Pupi Avati è il primo degli appuntamenti del calendario del Boiardo, che proporrà con cadenza abbastanza ristretta serate di confronto diretto con nomi importanti del cinema e del teatro tricolore. (adr.ar.)