Gazzetta di Reggio

Al Mirabello la “gioia infinita” dei Negrita

di Serena Arbizzi
Al Mirabello la “gioia infinita” dei Negrita

Stasera alle 21 i “dottori” di Arezzo sul palco: eccome come sarà il concerto. Biglietti ancora in vendita allo stadio (16-19)

24 luglio 2015
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VERONA. Il rock più genuino, dai suoni resi inconfondibili da oltre vent’anni di esperienza live e in sala prove, approda questa sera allo stadio Mirabello dove a salire sul palco sarà una delle band più longeve d’Italia: protagonisti di uno spettacolo di sicuro impatto emotivo, saranno i Negrita.

Il gruppo toscano darà vita a un concerto travolgente, con la sapiente organizzazione di Medials di Roberto Meglioli, durante il quale il pubblico sarà stupito dalle sonorità prodotte in modo mai uguale e banale, nonostante molti pezzi siano ormai entrati da tempo nell’immaginario collettivo. Il nuovo tour ha debuttato giovedì nell’incantevole cornice del Castello Scaligero di Villafranca, nel veronese, dove i docs (questo uno dei soprannomi dei Negrita) hanno dimostrato, sia nel back stage, sia on stage, di non essere per nulla stanchi di rock and roll, quel sound che si impadronisce di pochi eletti e fa sì che solo loro possano esserne i custodi per molto tempo.

I Negrita hanno dimostrato a un pubblico fatto di famiglie, ma anche di tantissimi giovani, la propria sete di musica di qualità. Un suono che racconta i pomeriggi adolescenziali dei docs, passati ad ascoltare i mostri sacri del rock per poi creare il proprio stile personale. Ecco perché, a Villafranca giovedì, e questa sera al Mirabello, si alzerà il sipario sulla storia dei Negrita, ma anche su un pezzo portante della storia della musica. La presenza scenica di Pau, al secolo Paolo Bruni, potente animale da palcoscenico, la dolcezza e la precisione ritmica di Cesare Mac Petricich, e la poesia un po’ mistica di Enrico “Drigo” Salvi si sono manifestate appieno anche dietro le quinte del concerto veronese.

Prima che le luci si accendessero sul palco, i “dottori” hanno dimostrano passione nelle varie sfaccettature che si indossano quando si è ambasciatori del rock. Mancano quasi due ore al concerto: Pau e Cesare sono già dietro al palco intenti a parlare, tranquilli. Dopo pochi minuti li raggiunge anche Drigo, accompagnato da Luigi “Gino” Vertaglio, un trionfo d’orgoglio partenopeo e storico factotum dei Negrita. Poche ore prima dello show, Pau e soci incontrano i fans che trasferta dopo trasferta li seguono.

Un appuntamento ricco di emozioni per chi conosce a memoria le canzoni dei Negrita e ha imparato a scandire il ritmo della propria vita con versi coniati dal gruppo, da “Paradisi per illusi in poi”. Un gruppo, quello dei fans, con i quali la band interagisce direttamente e con cui posa per gli ormai classici selfie, o scambia qualche chiacchiera in un clima all’insegna dell’assoluta informalità. I tempi si accorciano e quando la canicola inizia a lasciare lo spazio all’ombra della sera, per Pau è tempo di preparare la voce in vista della lunga scaletta. Poi arriva il momento: prima di salire sul palco i Negrita si abbracciano ad uno ad uno, un rituale che li accompagna da vent’anni e con cui consolidano e cementano ancor di più l’unione di voce e suono. E poi via con la prima data.

La band cambierà pezzi sera dopo sera per non cadere in una routine che può togliere emotività al concerto. Viene lasciato spazio quindi all’improvvisazione, tra successi nuovi e brani leggendari. I Negrita questa sera saranno preceduti dai Mi Casa, da Johannesburg. L’apertura dei cancelli è prevista per le 19 e le biglietterie sono aperte presso lo stadio dalle 16 alle 19.