Gazzetta di Reggio

TEATRO

La commedia dell’arte sotto il segno di Fava

di Giulia Bassi
La commedia dell’arte sotto il segno di Fava

Protagonisti, giovani allievi provenienti da tutto il mondo con numerosi canovacci aperti al pubblico

27 luglio 2015
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REGGIO EMILIA. Tra le vere eccellenze della nostra città è da annoverare Antonio Fava: attore, regista, studioso e cultore o meglio ancora mentore della Commedia dell'Arte.

E l'ambito non è soltanto l'Italia, dove essa è nata, ma tutti i continenti - dall'Europa all'Australia, Americhe comprese - da cui giungono gli appassionati praticanti di questo genere di teatro.

Scelgono appunto Fava, divenuto oramai punto di riferimento insostituibile per i Pulcinella di tutto il mondo. Fava racchiude doti a non finire, come l'estro del creatore, l'istinto per incantare il pubblico, la lucidità dello studioso e del docente universitario (a cadenza annuale viene invitato nelle Università del Colorado e di Chicago), la capacità di formare attori e la manualità.

Peculiarità, queste ultime, sviluppate con uno stuolo di allievi che lo frequentano sia per imparare a costruire le maschere sia per mettere a punto i personaggi.

In questi giorni, nel laboratorio di via Vigarani, sta ultimando il corso dedicato alla realizzazione pratica delle maschere che saranno esposte in concomitanza con l'inizio della 31esima edizione dello Stage di Commedia dell'Arte alla Cavallerizza. Gli appuntamenti per il pubblico sono alle 18, fino a giovedì 30 luglio, quindi il 3-4-5-6-10-11-12-13 agosto, mentre il 18 agosto alle ore 21, avrà luogo lo spettacolo conclusivo “Il Capitano deve morite".

Altro appuntamento è per giovedì 30 luglio alle 21 con l'inaugurazione della mostra delle maschere "Ars Larvaria" alla Galleria Parmeggiani alla quale farà seguito la performance di Angela Ruozzi (repliche il 31 poi il 6 e 7 agosto) legata alla presentazione del libro scritto dallo stesso Fava "Le 12 fatiche di Pulcinella", illustrato da Valentina Corradini e pubblicato da “Arscomica” in collaborazione con il Lions Club Regium Lepidi.

«La maschera Pulcinella rappresenta il mio primo punto d'incontro con la Commedia dell'Arte, parlo delle “pulcinellate” di mio padre. Inoltre - spiega Fava - il personaggio lega questa forma di teatro alla Fabula Atellana, l'antichissima forma teatrale comica di origine romana. Dopo anni di interpretazioni e di studi, mia moglie Dina ha suggerito di condensare in alcuni racconti per bambini le avventure e i triboli di questo personaggio che, tra l'altro, ho fatto conoscere per la prima volta in diversi paesi di tutto il mondo».

Lo spettacolo in cui la Rozzi sarà interprete di tanti ruoli, si abbina con la mostra delle maschere che ha per tema gli Zanni cioè i personaggi dei Servi.

«Non pensiamo che la loro sia una maschera allegra. Tutt'altro, avendo una vita difficile, vessati come sono dai padroni, assaliti dai bisogni primari di sostentamento: per questo i loro tratti sono truci e sofferenti. A loro è stato dedicato anche il primo Canovaccio. In quattro settimane, si presenterà tutto il gran bestiario della Commedia dell'Arte, mentre lo spettacolo sarà una grande “canovaccione” diviso in tre atti, ciascuno rappresentato da tre compagnie diverse del quale io scrivo lo scenario, la sequenza di scene della commedia. In ogni caso tutto è deciso dagli attori, e alla fine deve risaltare non solo la compagnia che si misura con il pubblico unico e vero riferimento. Le reazioni degli spettatori, infatti, mi dicono sia se sto sbagliando, sia sto andando nella direzione giusta».