Simoni, Piano e voce a Palazzo dei Principi
Per Mundus la tappa del tour del giovane cantautore che piace a Luciano Ligabue
CORREGGIO. Giovedì 30 luglio, alle 21.30 (ingresso 2 euro), nel cortile di Palazzo dei Principi arriva la musica d’autore. Per il Festival Mundus, il giovane cantautore e polistrumentista Paolo Simoni fa tappa qui con il suo “Piano e Voce Tour”.
A trent’anni l’artista comacchiese vanta già un curriculum di tutto rispetto: rivelazione al premio Tenco 2007, è stato vincitore di Musicultura nel 2009 e premio Lunezia per il miglior testo letterario del Festival della canzone con il brano “Le parole”. Nel corso della serata presenterà il suo ultimo album, “Si narra di rane che hanno visto il mare”.
Simoni perché ha scelto questo titolo per l’ultimo cd?
«Ho estrapolato una frase dal pezzo “Stelle vicine”, dove si parla del viaggio metaforico di una rana che intraprende un percorso solitario, rischiando di essere schiacciata. Questo, nonostante le rane del suo stagno la scoraggiassero dall’intraprendere il viaggio e le facessero credere che l’unica alternativa per lei fosse rimanere nel posto di sempre. Ecco, questa storia simboleggia il viaggio dell’esistenza e rappresenta il coraggio, così come gli altri brani del disco cercano di trasmettere l’ottimismo del vivere quotidiano. Un messaggio che vorrei lanciare alle nuove generazioni, ma anche alla mia, troppo spesso tartassata: avere la forza di gettare il cuore oltre l’ostacolo».
Domani presenterà il nuovo singolo: “Ci sono donne speciali”. Qual è stato lo spunto per affrontare in chiave nuova un tema così diffuso nella canzone italiana?
«La volontà di celebrare donne speciali, che sono allo stesso tempo braccio destro degli uomini, ma anche protagoniste. Sono partito immaginando un mondo privo di donne, fatto di soli uomini, e l’immagine che ne usciva era terrificante. Così è scaturita questa canzone che vuole inneggiare senza malizia o smancerie a donne di qualsiasi età, ma forse prevalentemente a quelle un po’ più mature, come mamme, mogli, nonne o compagne. Donne speciali perché fanno cose speciali».
Che legame ha con Correggio?
«Mi ha dato tanto, ho un legame affettivo e lavorativo molto importante. Il mio produttore è Maioli, manager di Ligabue, e il secondo album l’ho registrato a Correggio, vivendo in città per un po’».
Cosa le piacerebbe fare da grande?
«Ho iniziato da giovanissimo a studiare musica: avendo fatto la scelta di non partecipare a nessun talent show, ho fatto gavetta alla vecchia maniera, macinando chilometri ed esibendomi in tanti locali. Mi aspetto di continuare a scrivere, suonare, andare in giro e il mio sogno nel cassetto è l’Arena di Verona: portare il mio spettacolo lì».