Gazzetta di Reggio

Il supergruppo Desamistade suona contro tutti i fanatismi

Adriano Arati
Il supergruppo Desamistade suona contro tutti i fanatismi

Al teatro Herberia il concerto della formazione reggiana ripercorre le orme di Fabrizio De Andrè e riflette sui drammi attuali

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RUBIERA. Un omaggio a Fabrizio De Andrè, una riflessione sulla fede e sul fanatismo. Si preparano ad allestirli con musica e parole i reggiani Desamistade, che sabato 9 gennaio saranno i protagonisti dello spettacolo “Non avrai altro Dio” a Rubiera, alle 21.30 al teatro Herberia, nel centro del paese.

«Una serata di musica e riflessione per condividere la poesia che ci rende uomini e che ci fa combattenti contro l’ingiustizia e la violenza del fanatismo in ogni angolo del mondo», racconta la band reggiana presentando il concerto.

Il titolo non a caso richiama il primo comandamento ma anche l’attacco della splendida “Il testamento di Tito”, il brano in cui De André smontava e rimontava, l’uno dopo l’altro, i dieci comandamenti della bibbia ebraica, quelli che rappresentano anche la base del cristianesimo.

In mesi segnati da attentati, sangue e morti in nome di un credo o dell’altro, è tanto banale quanto vero sostenere che il brano, coi suoi 46 anni sulle spalle, risuona attualissimo.

Arriva d’altronde da un album, “La buona novella” inciso assieme a quella che poco dopo diventerà la PFM e ad Angelo Branduardi, che il tema del divino, e del rapporto con l’uomo, lo affrontava di petto, partendo da alcuni dei vangeli apocrifi per ricostruire la storia di Gesù sino al martirio.

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Un disco che si conclude con la riflessione sui dieci comandamenti contenuta nel “Testamento di Tito”, dove Tito è uno dei due ladroni crocefissi sul Golgota accanto al Cristo, nel racconto contenuto nel vangelo arabo dell’infanzia, uno dei cosiddetti apocrifi utilizzati come spunto.

I Desamistade partono da queste tracce per la loro serata «contro l’ingiustizia e la violenza del fanatismo». Una serata che come sempre avrà la sua stella di riferimento nell’opera di De André.

Il gruppo reggiano è nato nel 2009 come tributo al cantautore genovese, e il nome proviene da un brano dell’ultimo disco inciso in vita, “Anime Salve”. La formazione è molto corposa, ben nove musicisti, e ricorda molto le band allargate degli ultimi tour di De André, con violino, fisarmonica e fiati (flauti, soprattutto) insieme allo scheletro convenzionale di chitarre, tastiere e sezione ritmica.

L’organico permette quindi di spaziare nel vastissimo repertorio di “Faber” e di pescare dai vari dischi della sua lunga carriera, dagli arrangiamenti più classici e minimali degli inizi alle contaminazioni col rock degli anni ’70 e a quelle con i suoni del mondo degli ultimi decenni, da Creuza de Ma in poi.

Una notevole “potenza di fuoco”, quindi, per riproporre la pienezza strumentale con cui i classici di De Andrè sono oggi conosciuti: è il caso de “Il Pescatore”, di cui si ricorda il roboante arrangiamento della PFM più che quello scarno dell’originale. Il biglietto d’ingresso per lo spettacolo – realizzato col patrocinio del Comune – costa 10 euro, a titolo di offerta libera con contributo minimo.

Chi vuole potrà anche lasciare offerte più sostanziose. Per informazioni e prevendite telefonare al numero 340 56.65.861 o scrivere una mail all’indirizzo desamistade.reggioemilia@gmail.com.