Gazzetta di Reggio

Tre itinerari per innamorarsi di Reggio Emilia

di Martina Riccò
Tre itinerari per innamorarsi di Reggio Emilia

Li organizza a mezzanotte Alberto Cenci, della casa editrice Antiche Porte, in collaborazione con il nostro giornale: "Inizieremo giovedì 7 luglio con il tour nella cittadella"

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REGGIO EMILIA. Niente musica. Niente luci colorate o drink “da struscio”. Solo tre passeggiate, a mezzanotte, per scoprire la storia della nostra città. «Perché di notte – spiega Alberto Cenci, fondatore della casa editrice Antiche Porte e ideatore della breve ma intensa rassegna – si può avere un rapporto mistico con le cose antiche. Nella calma e nel silenzio gli occhi vedono ciò che di giorno, anche per colpa della calura, potrebbe sfuggire».

Com’è nata l’idea di guidare i reggiani alla scoperta di Reggio?
«La nostra città è molto usata, come negozio, ufficio, bottega, ma è poco amata. Forse questa nostra iniziativa servirà a far innamorare i cittadini di Reggio».

L’anno scorso c’è stata la prima edizione. Com’è andata?
«Benissimo. Avevamo pubblicizzato poco l’appuntamento, eppure erano arrivate tante persone, poco meno di un centinaio».

Anziani?
«Di tutte le età. Questo ci ha fatto capire che c’è fame di iniziative del genere. Anche perché troppo spesso la cultura è spacciata come un concertino in piazza o simili».

Ma Reggio è poi così interessante?
«È senz’altro poco conosciuta e forse potrebbe essere più valorizzata, Matilde e partigiani a parte…»

Ce l’ha con loro?
«No assolutamente, però nel mio piccolo vorrei far presente che ci siamo troppo focalizzati su di loro. La preistoria, il medioevo, i quattro secoli e mezzo di dominio estense sono fonti altrettanto interessanti. E sono lì che aspettano negli archivi….»

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Qual è il programma di giovedì 7 luglio?
«Partendo dalla difesa della città medioevale arriveremo alla cittadella gonzaghesa, demolita dagli Autro Estensi a metà ottocento. Lo sa cos’era il Guaitone?».

Guai…che?
«Era una guardia speciale che, durante la notte, mandava un richiamo alle scolte cittadine perché vegliassero».

E le scolte, altro mistero…
«Non posso svelarle tutto ora… Ma di misteri non ne ho, d’altronde basta quello che abbiamo per tener vivo l’interesse sulla nostra città».

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QUANDO IN CITTA' C'ERANO BASTIONI E PORTE. L’origine delle mura reggiane è ancora argomento di discussione tra gli storici. Andrea Balletti (ne “Le mura di Reggio nell’Emilia”, 1917) si chiede se la città aspettò davvero l’inizio del Duecento, come sostenuto da Guido Panciroli, per crearsi un proprio baluardo difensivo.

Il percorso edificatorio della cinta muraria – con porta Santa Croce (1199) e le successive San Pietro, Santo Stefano, Levone, Bernone, Santa Cosma, San Nazzario – è abbastanza tracciabile nei documenti d’archivio.
La pace di Costanza del 1183 aveva dato vigore ai comuni rendendoli autonomi, e le famiglie cittadine cercavano di aumentare fortuna e potere.

Con l’andare dei lustri, però, tutto questo agitarsi creò faide e spianò l’ingresso ad Obizzo d’Este e a suo figlio Azzo, che, prima, cercarono di pacificare gli animi, poi, crearono un fortilitium nella zona a sud di porta San Pietro, entro l’attuale circonvallazione, per consolidare il proprio potere.

Ma già nel 1306 il popolo metteva in fuga gli Estensi, radeva al suolo la prima “cittadella” e dopo alterne vicende delle principali famiglie consegnava il dominio della città prima agli Scaligeri e poi al tirannico Luigi Gonzaga. Nel Trecento i mantovani, per tenersi stretta la città, vollero costruirsi un punto di estrema difesa. Nacque così la cittadella: era il 1339. Per ergerla si abbatterono decine e decine di case, si scavarono fosse e si alzarono mura nella zona che oggi è occupata dall’hotel Astoria, dal teatro Valli, da piazza della Vittoria (con park annesso) e dai retrostanti giardini pubblici.

Mura, bastioni e porte subirono restauri e modifiche nei secoli fino al 1848, quando Francesco V d’Austria Este iniziò ad abbatterli. E sul finire dell’800 toccò ai resti delle ultime mura.
Quanto raccontato da Lodovico Bolognini in un libro del 1780 – «Questa città è di figura esagona bislunga irregolare con tredici bastioni, circondata da fossa larga braccia 96 e profonde. Il suo recinto di muro si estende per pertiche 924. Ha cinque porte. Felice ed amena è la situazione di questa città» – era ormai solo un ricordo.

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I PROSSIMI APPUNTAMENTI. Giovedì 14 luglio, Mauro Severi condurrà alla scoperta di chiese e piazze. Il secondo appuntamento della rassegna “Reggio a mezzanotte” si intitola “Le chiese, le piazze e la prospettiva”. Mauro Severi (in foto), presidente Unindustria Reggio Emilia e architetto, guiderà i presenti tra piazza Prampolini, piazza San Prospero e il Broletto.

Martedì 19 luglio, invece, sarà Giordano Gasparini a fare da novello "Caronte". Il terzo e ultimo appuntamento della rassegna si intitola “Il drago e San Giorgio a Reggio Emilia”. La guida, in questo caso, sarà Giordano Gasparini (in foto), direttore della biblioteca e dirigente dei servizi culturali. Il ritrovo è alle 22.30 alla Panizzi (in via Farini).

INFORMAZIONI. Per informazioni e telefonare allo 0522-433326 o scrivere a info@anticheporte.it.

 

Per informazioni e telefonare allo 0522-433326 o scrivere a info@anticheporte.it.