Gazzetta di Reggio

Tutti a bocca aperta per il sipario di Govi

di Luigi Vinceti
Tutti a bocca aperta per il sipario di Govi

Reggio Emilia, teatro Ariosto gremito e dopo lo svelamento un lungo applauso

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REGGIO EMILIA. Teatro Ariosto esaurito, sabato, per ben tre volte. Pomeriggio e sera per due rappresentazioni a ingresso gratuito, essendo la giornata nazionale del teatro, il mattino invece per uno spettacolo del tutto inedito: la presentazione dello storico sipario dipinto lo scorso secolo da Anselmo Govi e restaurato dopo una lunga permanenza in soffitta.

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Reggio ha così recuperato un pezzo di storia, dando una prova di affetto per questo luogo dedicato a recitazione, musica, danza. Sì, perché i lavori di recupero sono stati in larga parte finanziati proprio da aziende e privati cittadini reggiani. L’incontro si è aperto con la proiezione di un breve filmato – in sottofondo Madrigali di Monteverdi e Sogno di una Notte di Mendelssohn – che ha narrato come si è svolta la delicata operazione di restauro, durata un anno e condotta da un folto gruppo di specialisti.

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Ad aprire le immagini il direttore generale dei Teatri, Giuseppe Gherpelli, che ha raccontato tempi e modalità dell’intervento eseguito dopo il sisma del 2012. Solo nel gennaio di quest’anno l’Ariosto è stato riaperto, e dopo un importante ammodernamento. Gherpelli ha poi ricordato l’ausilio della Soprintendenza, che ha collaborato alla scelta delle procedure e delle metodologie, e ha ringraziato tutti per la generosità. Un merito speciale è andato a Tiziano Scalabrini, uno degli Amici dei Teatri che si è dedicato alla raccolta dei fondi, e un elogio al team delle restauratrici: Ivana Micheletti, Angela e Cristina Lusvarghi, Annalisa Biselli e Stellina Cherubini del gruppo di Restauro Tessile ed Elisabetta Ghirardini e Cristina Lusvardi per la professionalità e l’entusiasmo profuso. «Non saremmo riusciti in questa impresa – ha affermato Gherpelli – senza l’aiuto di alcuni grandi artisti come i maestri Davide Benati, Giuliano della Casa e Omar Galliani che hanno prontamente risposto alla chiamata di Marta Reverberi».

Citazione specifica anche per la Gazzetta di Reggio e il suo direttore Stefano Scansani «che hanno permesso a diverse centinaia di persone, e fra loro molti studenti, di assistere in diretta ai lavori delle restauratrici che hanno volentieri reso partecipi i visitatori delle cognizioni tecniche e delle loro abilità artistiche». Rammentando l’intenzione della Fondazione i Teatri di avvicinare il maggior numero di cittadini ad una istituzione di fondamentale importanza per la crescita civile e sociale della collettività. «Con il restauro del sipario di Govi – ha concluso – si è voluto onorare al meglio il quinto centenario del nostro poeta Ludovico Ariosto che, nato a poche decine di metri da qui nel 1474, ha dato alle stampe, cinquecento anni fa, quel capolavoro immortale dell’Orlando Furioso di cui forse anticipava, declamandole, alcune ottave, nella scena rappresentata nel sipario dipinto da Govi».

Guarda il video dell'inaugurazione del sipario del teatro Ariosto

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Dopo di lui sono intervenuti, per gli elogi e i ringraziamenti, il vice presidente della Fondazione Gianpiero Grotti, l’assessore comunale Natalia Maramotti, il presidente della Provincia Giammaria Manghi, e Tiziano Scalabrini. Poi il sipario è stato calato sul palcoscenico mostrandosi in tutta la sua rinnovata bellezza salutato da un lungo, scrosciante, trionfale applauso.