Il palaBigi sogna con i Nomadi
Reggio Emilia, grande festa per i 10 anni della sezione reggiana del Mus-E tra grandi classici e nuovi successi
REGGIO EMILIA. Proprio nulla è mancato al pala Bigi in cui la musica dei Nomadi, così familiare e coinvolgente, ben si sposava con la causa benefica dell’evento: la raccolta di fondi da destinare al progetto Mus-E. Ovvero creare dentro la scuola primaria una concreta modalità perché bambini più disagiati abbiano la possibilità d’integrarsi e crescere più serenamente.
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La sezione reggiana dell’associazione – fondata dal violinista Yehudi Menuhin – ha poi colto l’occasione per festeggiare dieci anni di attività; a questo proposito il presidente Ferdinando Del Sante, nel ringraziare autorità e presenti, ha ribadito la peculiarità del progetto Mus-E «alla cui base sta lo sviluppo della creatività declinata nelle forme espressive della danza pittura, teatro e musica. Ovvero la bellezza, quella che salverà il mondo».
E la gente ha risposto con entusiasmo: in molti sono accorsi ad applaudire i Nomadi in una serata iniziata con la lettura del telegramma del ministro Delrio che a nome del governo ha espresso apprezzamenti per il progetto. Anche il sindaco Luca Vecchi ha detto la sua, sottolineando che c'è molto di reggiano e di emiliano nei principi di Mus-E. Ad aprire le “danze” è stata un’orchestra di bambini che prendono parte all’attività di Mus-E; un video ha poi mostrato come si è lavorato a Reggio. Dopo una simile premessa, i Nomadi sono saliti sul palco intonando “Sangue al cuore” al quale ha fatto seguito “Gli aironi neri”, il cui videoclip, come è noto, è il primo della storia dei Nomadi. Una stupenda nota di paesaggio quasi dipinto, una musica leggera ma sferzante per un testo che racconta delle stagioni che si susseguono nella speranza di un mondo migliore.
I grandi classici si sono alternati a canzoni più recenti; una profonda emozione ha suscitato “Aushwitz” annunciata da Beppe Carletti nella sua prepotente attualità, dato che di muri se ne costruiscono ancora…
Non sono mancate: “Tutto a posto” e “Così sia” per un tributo ad Augusto. Sempre simpatico il momento della lettura dei messaggi dei fan da tutta Italia, mentre per la conclusione l’immortale “Io vagabondo” cantato insieme al coro dell’università di Modena e Reggio.