Il flauto di Andrea Griminelli in tournée negli Usa
Il musicista di Correggio accompagnerà il tenore Andrea Bocelli, poi volerà in Giappone
REGGIO EMILIA. Il flauto magico di Andrea Griminelli si prepara a incantare gli Stati Uniti.
La prossima settimana il musicista – nato a Correggio nel 1959 ma conosciuto e amato in tutto il mondo – accompagnerà il tenore Andrea Bocelli nel tour di San Valentino. L’11 febbraio faranno tappa all’Amway Center di Orlando, domenica 12 all’AmericanAirlines Arena di Miami e martedì 14 all’Infinite Energy Center di Atlanta.
Nel corso di questi tre appuntamenti, Bocelli si esibirà in un repertorio unico, arricchito da arie famose, grandi successi, canzoni d’amore e brani estratti dal suo ultimo disco “Cinema”. Accanto a lui Griminelli, acclamato dalla critica e dal pubblico per le sue sensibilissime interpretazioni e per la sua tecnica sorprendente. Inserito dal New York Times fra gli «otto artisti emergenti degli anni ’90», il flautista di Correggio non ha mai smesso di raccogliere successi: negli anni ha collezionato concerti e tournée in Europa, Giappone, Sud America, Stati Uniti; ha suonato al fianco di artisti del calibro di Elton John, James Taylor, Bradford Marsalis, Amii Stewart, Ian Anderson; ha eseguito in prima mondiale nuove composizioni per flauto e orchestra appositamente scritte per lui da Carlo Boccadoro, Fabrizio Festa, Ennio Morricone, Shigeaki Saegusa.
La prossima settimana tornerà negli Usa, dove tutto è iniziato. Il suo debutto a livello internazionale, infatti, risale al 1984, quando a soli 25 anni fu presentato al pubblico d’oltreoceano – e di riflesso del mondo – da Luciano Pavarotti nel memorabile concerto al Madison Square Gardens di New York. Dopo aver pubblicato nel 2016 “Vientos Vallenatos”, un album che sta riscuotendo grande successo in tutto il mondo, in giugno volerà in Giappone per un altro tour e a Natale pubblicherà il suo nuovo disco per flauto e pianoforte. Ma c’è dell’altro: il maestro è già al lavoro e nel 2017 registrerà un altro album insieme al grande pianista Alexander Romanovsky.