Gazzetta di Reggio

Reggiana sul podio con le “città invisibili”

di Andrea Vaccari
Reggiana sul podio con le “città invisibili”

Chiara Guerri, 24 anni, seconda al premio dedicato a Calvino 

07 settembre 2017
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VIANO. È una giovane reggiana ad aver conseguito il secondo posto al prestigioso premio letterario “Città di Andora”, che si è svolta ad Andora in provincia di Savona. Si tratta della 24enne Chiara Guerri di Viano, studentessa di italianistica all’università di Bologna che ha scelto di partecipare a questo concorso riservato ai giovani e avente come tema centrale l’autore Italo Calvino e le sue opere.

Nel corso della serata, Chiara Guerri ha avuto la possibilità di conoscere il giornalista Ferruccio De Bortoli, in tour per la promozione del suo nuovo libro.

Al primo e al terzo posto due giovani liguri: Alessia Durante che ha presentato un saggio sulle lezioni americane di Calvino e Fabio Peutet Salsone per una poesia lirica ispirata ad un passo del libro “Il sentiero dei nidi di ragno”.

Guerri, cos’ha presentato al concorso per aggiudicarsi il secondo premio?

«Avevo letto del concorso sul sito dell’università a Bologna e, trattandosi di una rassegna dedicata proprio a Italo Calvino ho scelto di partecipare in quanto è un autore che ho studiato e amato molto. Non a caso la tesi che ho presentato per la laurea triennale s’intitolava “Le città invisibili di Italo Calvino: dal “Marco Polo al Marco Polo narratore”, con relatore il professor Andrea Battistini».

Come si sviluppava la sua tesi?

«Fondamentalmente è un lavoro incentrato sulle città invisibili, nel quale è approfondita la genesi dell’opera omonima e soprattutto il tema delle città, molto caro a Calvino. Nello specifico, ho analizzato le città invisibili in rapporto alla sceneggiatura incompleta del “Marco Polo” che avrebbe dovuto essere un film per il regista Mario Monicelli e mai realizzato».

Come mai ha scelto di concentrarsi proprio su Calvino?

«Ritengo questo scrittore uno dei più grandi del Novecento, in grado di forzare i generi della tradizione letteraria senza mai uscirne. Non per nulla quando si era trasferito in Francia ha fatto parte di Oulipo, il gruppo di scrittori e matematici di lingua francese che mira a creare opere usando, tra le altre, le tecniche della scrittura vincolata detta anche a restrizione. Non a caso, il suo “Città invisibili” ha una struttura a scacchiera, nel quale ritornano giochi e calcoli matematici».

Cosa vede nel suo futuro?

«Dopo la laurea mi piacerebbe intraprendere un dottorato, anche all’estero, oppure lavorare nell’ambito dell’editoria».

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