Primo ciak per la serie tv “La guerra è finita” Palomar porta a Reggio le stelle del cinema
Presentato al Tecnopolo il progetto della casa cinematografica, annunciata una start-up per produrre film di animazione
REGGIO EMILIA. Nuovi progetti in arrivo per Palomar a Reggio Emilia. La casa di produzione cinematografica e televisiva, famosa al grande pubblico per aver prodotto fiction come “Il Commissario Montalbano”, “Braccialetti Rossi” e “Il nome della rosa” (per citarne solo alcune), ha promosso ieri mattina, in una conferenza stampa presso la nuova sede produttiva del Tecnopolo, nuove iniziative che coinvolgono la nostra città.
Il presidente e fondatore, Carlo Degli Esposti, e il direttore generale, Nicola Serra, entrambi emiliani, hanno deciso un paio di anni fa di portare proprio una costola della Palomar in Emilia, nello specifico alle Reggiane, per via soprattutto della vicinanza a Milano. Dopo le riprese del film di Giorgio Diritti incentrato sulla vita del pittore Ligabue, girato tra Gualtieri e Reggio e che sarà nelle sale in autunno, ci si è attivati per dare solidità all’insediamento reggiano di Palomar.
Tant’è che sono da poco cominciate le riprese di una nuova fiction televisiva che avrà ancora una volta come sfondo il nostro territorio. “La guerra è finita” – questo il titolo provvisorio – è una storia romanzata che però attinge dalla realtà, ambientata nel secondo dopoguerra, un racconto di dolore, rinascita e ricostruzione. Un cast d’eccezione figurerà nella nuova fiction: tra gli attori ci saranno importanti personaggi del teatro e del cinema quali Michele Riondino, Isabella Ragonese, Valerio Binasco, Andrea Bosca e il giovane Carmine Buschini, mentre la regia sarà di Michele Soavi che per la televisione ha diretto progetti di successo come le serie “Adriano Olivetti – La forza di un sogno”, “Rocco Schiavone” e “Mentre ero via”, andata in onda recentemente su Rai1 con protagonista Vittoria Puccini. Le riprese della nuova serie interesseranno i comuni di Reggio Emilia, San Donnino di Liguria, Casalgrande, Rubiera, Guastalla, Novellare, Scandiano, Sant’Ilaro d’Enza, Gualtieri, Quattro Castella e altri centri dell’Emilia-Romagna e andranno avanti fino ad agosto.
La storia, ambientata nel 1945, al termine della Seconda Guerra Mondiale, si svolge in un’azienda agricola del reggiano ed è incentrata su bambini, adolescenti e adulti che, usciti dai campi di concentramento e dalle tragedie del conflitto, si riuniscono per cercare e costruire insieme una nuova vita. Non è la prima volta che Palomar affronta il tema della seconda guerra mondiale.
Nel 2002 portò in auge la figura di Giorgio Perlasca, all’epoca sconosciuta ai più, con l’omonima fiction e con l’interpretazione di Luca Zingaretti. Nel 2006 invece Pierfrancesco Favino interpretò l’intramontabile ciclista Gino Bartali, che aiutò gli ebrei rinchiusi nei conventi della Toscana. Adesso “La guerra è finita” è uno dei perni della Palomar perché, come ha riferito il Presidente Degli Esposti «vuole sottolineare che siamo tutti uguali, quando si parla di difficoltà facciamo parte tutti della stessa squadra. Anche noi italiani siamo stati emigranti e specie in tempi come questi per noi è fondamentale il messaggio secondo cui non bisogna mai risparmiare aiuto a persone che stanno in condizioni molto peggiori delle nostre». Ma non è finita qui.
Recentemente Palomar ha realizzato una partnership con il gruppo francese Mediawan. Tra le società di produzione del gruppo vi è OnEntertainment, uno dei principali attori europei nel campo dell’animazione che vanta al suo attivo realizzazioni quali “Il piccolo Principe” e “Playmobil: the movie” in uscita a breve. Attraverso la collaborazione con questo importante attore della produzione di animazione, Palomar ha allo studio l’attivazione di un’unità locale produttiva che impiegherà 15-20 unità con l’obiettivo di crescere nel tempo attraverso nuovi progetti.
Una start up dunque con cui si verrebbe a costituire l’epicentro in Europa della Palomar, con centro creativo a Parigi e con distaccamenti realizzativi in Francia e Canada. «Non avendo Palomar mai prodotto animazione – ha spiegato Serra – l’intenzione è quella di realizzare alcune fasi dei progetti nella sede reggiana, che avrebbe anche il compito di formare specialisti da inserire poi autonomamente nella produzione».
Parlando di formazione di nuove figure professionali nell’ambio televisivo e cinematografico, Degli Esposti ha riferito che sul set del film di Giorgio Diritti erano presenti una decina di ragazzi che la scorsa estate avevano svolto i corsi di organizzazione, produzione e management proprio al Tecnopolo e che dunque erano stati immediatamente inseriti nell’unità produttiva.
A tal proposito nuovi corsi di formazione, assicura Degli Esposti, partiranno entro l’anno. Infine Giuliano Tagliavini (consigio di amministrazione Palomar) ha spiegato che «sicuramente i set possono aver creato fastidi per i residenti dei Comuni interessati dalle riprese, ma ci si augura che ciò porti a un contro-bilanciamento in termini di turismo» come è successo per “Braccialetti rossi” in Puglia o “Il giovane favoloso”: il turismo nelle Marche è raddoppiato. —