Emilia Romagna, una terra da gustare con passione
Presentata la nuova guida di Repubblica dedicata alle nostre eccellenze Il curatore Ceresa: «Un territorio che vanta 44 prodotti qualificati Dop e Igp»
REGGIO EMILIA. Cosa sono le eccellenze di un territorio? Sono una forma di Parmigiano Reggiano stagionato, sono una goccia di aceto balsamico, sono un’auto storica o anche uno chef che trasforma i piatti del passato in futuro. Ma sono anche un’ugola d’oro, un’opera d’arte realizzata molti secoli fa e una invenzione incredibile come le figurine dei calciatori. Tutto ciò è riscontrabile dai turisti – in crescita – nelle città d’arte e lungo la costa dell’Emilia Romagna, luoghi dove queste magnificenze sono prodotte e vengono esportate nel mondo. Per comprendere tutto questo giovedì bastava essere all’azienda agricola della famiglia Panini “Hombre”, tra Modena e Reggio, dov’è stata presentata la nuova edizione 2019, la seconda dopo l’esordio dell’anno scorso, della Guida Emilia Romagna.
I numeri
Il volume, 408 pagine con centinaia di immagini, è venduto con Repubblica e gli altri quotidiani del gruppo Gedi (compresa La Gazzetta di Reggio a 10,90 euro). Il patron dell’Osteria Francescana, Massimo Bottura, il governatore della Regione Stefano Bonaccini, il sindaco di Modena, Giancarlo Muzzarelli, la padrona di casa Manuela Panini e il direttore delle guide del gruppo editoriale Giuseppe Cerasa hanno parlato a lungo delle eccellenze e della qualità della produzione regionale. «Questo territorio – ha spiegato Cerasa, direttore delle guide di Repubblica – ha 44 prodotti qualificati “dop” e “igp” con le filiere che portano il valore produttivo a poco meno di 3 miliardi di euro. Il comparto turistico vede 60 milioni di presenze, è aumentato del 4,7% e le varie province meritano guide ad hoc. Per questo, a fine anno, produrremo la prima, dedicata a Parma 2020, capitale italiana della cultura, e presto arriverà anche quella di Modena e, a seguire, le altre su Reggio Emilia e su Ferrara ».
Amore di chef
La passione è stato lo spunto da cui è partito l’intervento del pluristellato Bottura: «Quand’ero ragazzo ricordo come Umberto Panini, che con i tre fratelli aveva inventato le figurine, cercasse ogni giorno pezzi per le proprie auto e moto storiche. Qui siamo persone che sognano con i piedi ben piantati per terra e, non a caso, i nostri ristoranti sono diventati botteghe artigianali con tanti che vogliono imparare. Di recente abbiamo aiutato un collega che a Manhattan ha aperto un locale che fa tortellini eccellenti e si chiama “Raz-dora”. Siamo anche attenti al sociale, tanto che il movimento antispreco alimentare, nato qui, oggi è in tutto il mondo e ora anche al turismo enogastronomico, il contrario del turismo mordi e fuggi».
Eccellenze
Il governatore Bonaccini ha riassunto l’eccellenza dei risultati: «Ormai il bio raggiunge il 18% della produzione e proprio l’azienda di Umberto Panini, un capostipite anche in questo settore, è un po’ il simbolo dell’Emilia Romagna. Per questo, in una regione che ha un export di 58 miliardi, ho chiesto al giornalista-scrittore Federico Buffa di raccontare la storia di questa dinastia di imprenditori». Il sindaco modenese Muzzarelli si è concentrato sulla difesa del territorio: «Le guide sono uno stimolo a raccontare le nostre contrade. Ho letto che negli Stati Uniti, in zona di New York, vogliono aprire una acetaia pubblica e produrre “aceto balsamico di Modena”. Ma non si possono riprodurre altrove, così su due piedi, i nostri gioielli». Infine Manuela Panini: «I prodotti enogastronomici e ora tutta la rete della Motor Valley sono un grande valore e quanto fatto dopo l’Expo di Milano è sotto gli occhi di tutti».
Un affresco, quello dipinto, di grandi potenzialità. A rappresentare tutto ciò, da “Hombre”, c’era una macchina a vapore che cent’anni fa era utilizzata per il grano e ieri, sbuffando, produceva energia per azionare una affettatrice. —