L’omaggio di Reggio Emilia ad Armando Gentilucci
Storico direttore del Peri, rivestì un ruolo di primo piano nella cultura anni 70 e 80 Il Festival Aperto gli dedica un concerto, domani sul palcoscenico del Municipale
Scompariva prematuramente a Milano il 12 novembre di trent’anni fa Armando Gentilucci, compositore, organizzatore, didatta, teorico, divulgatore, figura sfaccettata e lungimirante di artista e intellettuale. L’Istituto Musicale Peri ha conosciuto la sua guida illuminata di direttore negli anni ’70 e ’80, il mondo editoriale le sue pubblicazioni divulgative e i suoi saggi, il mondo musicale le sue composizioni, ancora straordinariamente attuali.
Ecco che Reggio celebra questo anniversario, con una serie di iniziative a lui dedicate a partire dall’appuntamento di domani, nell’ambito del festival Aperto, con il concerto dal titolo “Pensieri sonanti”. Sul palcoscenico del Valli Mirco Ghirardini, clarinetto e percussioni, Andrea Rebaudengo, pianoforte, Giovanni Mareggini, flauto, rendono omaggio al Gentilucci compositore. Da sottolineare i due pezzi per clarinetto dedicati al maestro Gaspare Tirincanti, storico docente dell’Istituto Peri: “Gesti e risonanze” per clarinetto e percussioni (1980) e “Selva di pensieri sonanti” per clarinetto e pianoforte (1988). «Il primo tiene conto del fatto che Tirincanti oltre ad essere clarinettista era percussionista, quindi è pensato in modo da riuscire a suonare con una mano il clarinetto e con l’altra le percussioni», spiega Mirco Ghirardini. L’altro pezzo rispecchia il carattere di Tirincanti, il suo impeto, la sua incredibile energia. Nel programma altri due brani dedicati a clarinettisti: Circo Scarponi “Al telaio del tempo”, (1984) e “Frammenti”, composto nell’aprile del 1989 per Jesús Villa-Rojo.
Da sottolineare il cd appena uscito di Mirco Ghirardini comprendente oltre a questi brani anche il Concerto per clarinetto e orchestra “Azzurri Abissi” che dà il titolo al disco.
Il concerto di venerdì è completato dai brani per pianoforte: “Iter” (1969), “Pour un ragtime engloutie” (1982) e “Il rifrangersi di un’ombra”; dato che esso trova ispirazione in un Capriccio di Bach, Andrea Rebaudengo eseguirà anche l’originale “Capriccio sopra la lontananza del fratello dilettissimo” BWV 992. Infine Giovanni Mareggini eseguirà “In acque solitarie”: una glossa a margine di Moby Dick per flauto solo; scritto nel 1986, utilizza frammenti dell’opera incompiuta che il Regio di Torino commissionò a Gentilucci.
«Si tratta di un brano lirico, a volte malinconico, in cui la zona centrale virtuosistica con dinamiche esasperate al fortissimo: un pezzo che definirei nostalgico per le atmosfere o, più probabilmente, per i ricordi che mi porta alla mente». Il concerto comincerà con l’esecuzione di “Melodia” per strumento ad arco o fiato nella versione per flauto che dedicò a Paolo Gandolfi il mese prima di morire in occasione del compleanno dell’allora direttore del Merulo. Questo breve brano sarà un po’ il leitmotiv della serata, in quanto verrà eseguito per flauto, poi per clarinetto, poi ancora per flauto e clarinetto alternati e infine in modo variato dai due strumenti. «In esso si ritrova il Gentilucci più maturo dal punto di vista compositivo ma soprattutto mi dà l’occasione di ricordare il Gentilucci a cui sono più affezionato: il Direttore del Peri, il mio Direttore, la persona che aveva talmente a cuore la formazione di noi allievi da non perdere mai un nostro esame, un concerto, un concorso. Che si informava, che ci consigliava. Una persona che amava i giovani. Un esempio che mi guida oggi nel mio lavoro di docente». —