Il recupero dei monumenti di grande valore nella collana “Reggiolo città d’arte e storia”
Anche come strenna natalizia sono stati scelti un volume sulla chiesa di Santa Maria Assunta e un dvd dedicato a Fellini
REGGIOLO. Trasformare l’ostacolo, il problema, in una grande opportunità. Così sta facendo Reggiolo, gravemente colpito dal terremoto del 2012. Da allora è in atto la ricostruzione del centro storico ma con una modalità speciale: al lavoro di recupero di monumenti o edifici di valore storico corrispondono dei libri corredati di splendide fotografie che ne raccontano la storia e dal 2015 ne sono stati pubblicati una decina.
Inoltre è un atto un ripensamento di spazi con la finalità di esibire, portare a conoscenza una patrimonio artistico, architettonico e di personalità illustri in un modo profondo e sentito. Un lavoro che si è intensificato negli anni e non si è mai fermato: il coronavirus lo ha solo rallentato; in ogni caso l’anno scorso è stato inaugurato l’auditorium Giulietta e Federico Fellini.
«Anche la cosiddetta strenna di Natale era rappresenta da un libro e un dvd, il primo sulla riapertura della chiesa Santa Maria Assunta e il dvd riguardante Federico Fellini – ci dice con orgoglio l’assessore alla Cultura Franco Albinelli –. Nel Dvd si racconta la storia di un paese da film: tale si è trasformato Reggiolo per “La voce della luna”. Un lavoro egregio realizzato da Giovanni Fava ed Devis Ferrari che attraverso interviste hanno ricostruito la lavorazione dell’ultimo capolavoro di Fellini: si sono rivolti alle famiglie che a suo tempo ospitarono il regista ma anche a coloro che collaborarono alla realizzazione come Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, Ermanno Cavazzoni, Fiammetta Profili e Roberto Mannoni».
L’assessore Albinelli illustra più a fondo i vari libri che compongono la collana “Reggiolo città d’arte e storia” curata da Franco Canova e iniziata nel 2015 in occasione del 900esimo della morte Matilde di Canossa che com’è noto è avvenuta vicino a Reggiolo, a Bondeno. «Dopo quell’anniversario ricordato attraverso un convegno abbiamo cominciato a raccontare la storia di Reggiolo. Il primo edificio ad essere restaurato è stato quello di Villa De Moll seguita dalla “Corte Aurelia” che nel 1472 per otto giorni ospitò Galeazzo Maria Sforza, duca di Milano insieme alla moglie Bona di Savoia, Borso d’Este duca di Ferrara, Lorenzo de’ Medici, signore di Firenze e Giovanni Bentivoglio signore di Bologna, invitati dal marchese di Mantova Ludovico II Gonzaga che nell’agosto dello stesso anno accolse il figlio Francesco, cardinale di Bologna insieme ai poeti Angelo Poliziano, Muzio Aurelio Recordati l’architetto Leon Battista Alberti, Galeotto e Giovanni Pico della Mirandola». «Nel 2018 – continua Albinelli – è toccato a Villa Manfredini, costruita nel 1600 dai conti Catta nei che rappresenta un riferimento irrinunciabile per la cittadina storica insieme alla Rocca, a Palazzo Sartoretti e al teatro comunale “Rinaldi”: questi ultimi due edifici insieme a Villa Fassati saranno restaurati l’anno prossimo. Il primo, tra l’altro, diventerà sede di uffici comunali.
Nelle antiche sale di Villa Manfredini si può ammirare anche una collezione di opere del pittore Alfonso Borghi, ispirate a Federico Fellini, mentre nel parco spiccano bronzi di Mauro Pavesi, definito “umanista” per la sua capacità di coniugare tradizione e modernità. A proposito di Pavesi in questi anni si è sviluppato un progetto che passa anche attraverso la valorizzazione di opere e artisti locali come Emile Gilioli e Carlo Santachiara le cui opere verranno collocate nel percorso museale a cielo aperto tra Piazza Martiri - Teatro Rinaldi». Per riportare in vita il Teatro Rinaldi è stata chiamata la ditta Berlucchi che ha ricostruito il Teatro La Fenice di Venezia. L’edificio risale all’epoca Gonzaga ma fu ricostruito ai tempi Maria Luigia di Parma.
Il sipario oggi conservato è solo il lato sinistro essendo stato danneggiato da un incendio nel 1973 e riprende in maniera quasi identica il trionfo di Pallade dipinto sul sipario del Regio di Parma. La particolarità è l’intitolazione a Giovanni Rinaldi che fu un eccellente pianista tanto che in Germania lo definirono “lo Chopin italiano” mentre sua figlia Ernestina era la mamma di Nino Rota, compositore di Fellini: è così si ritorna a parlare del regista per la cui vicinanza Reggiolo e i suoi abitanti vanno giustamente molto fieri. —
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