Gazzetta di Reggio

MODA E IMPEGNO 

La lezione di Santo Versace agli studenti del “Chierici”

La lezione di Santo Versace agli studenti del “Chierici”

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REGGIO EMILIA. L’alta moda e la vita, l’attenzione verso gli umili e il brand del fratello Gianni Versace. Santo Domenico Versace, imprenditore del settore moda, dirigente d’azienda, produttore cinematografico, ha incontrato gli studenti della sezione Fashion Design del Liceo artistico “Gaetano Chierici” e si è raccontato in modo semplice entusiasmando la platea, che lo ha seguito online. Inizia dalla sua Reggio Calabria, Santo Versace, e ricorda: « Nel ’78, io e Gianni, fondiamo, con Claudio Luti, la Maison Gianni Versace. Il 28 marzo 1978, Gianni presenta la prima collezione firmata con il suo nome e nasce un'icona alla prima sfilata al palazzo della Permanente di Milano e il logo del brand: una Medusa, che attira il pubblico. Così mi trasferisco definitivamente a Milano». Santo Versace si sofferma sull’avventura del fratello negli anni ’50, che s’occupa di pret- a- porter per le case di moda Genny, Complice e Callaghan e inizia la consulenza per tutte le case di moda di successo. Emergono i valori e la qualità dell’alta moda made in Italy, le prospettive aperte per chi aspira al successo nel campo della moda. Santo Versace racconta della sorella Donatella, musa ispiratrice di Gianni, sempre al suo fianco e come il genio di Gianni trasformasse in successo le proprie idee, come “l’uomo senza cravatta”, togliendogli tutti i vincoli, una rivoluzione che assomiglia a quella di Chanel quando libera la donna dai corsetti e dalle stecche di balena.

E ancora la sua attenzione va all’associazione “Gli invisibili”, che si occupa degli uomini e donne che stanno in carcere. «È stata un’esperienza straordinaria – dice Santo Versace – lavorare con “Gli invisibili’. Durante il giorno lavorano e la sera tornano in cella a dormire con i carcerati, si adoperano per dare alle donne carcerate la prospettiva di lavoro per il futuro». —

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