Gazzetta di Reggio

l’appuntamento 

Valentina Lo Surdo racconta Piazzolla nell’ultima notte del Festival dei pianisti

Giulia Bassi
Valentina Lo Surdo racconta Piazzolla nell’ultima notte del Festival dei pianisti

La conduttrice stasera (ore 21.30) ai Chiostri di San Pietro: «Cerco di trasmettere passione e anima dei musicisti»

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REGGIO EMILIA. È una voce quella di Valentina Lo Surdo, la brillante conduttrice di Radio Tre, appassionata, giovane che sa coinvolgere. Lo fa per il suo amore verso la musica, che vuole portare a tutti. Abitualmente la ascoltiamo a “Primo Movimento” ogni mattina, ma è coinvolta in tante altre trasmissioni ed eventi. «Chi parla di musica deve sapere di musica, tuttavia dato che dobbiamo fare innamorare il pubblico occorre trovare parole semplici. Ma senza semplificare, attenzione!», puntualizza la conduttrice che questa sera (27 luglio ore 21.30) presenta l’ultimo appuntamento del Festival dei Pianisti Italiani ai Chiostri di San Pietro.

Al centro del programma le musiche di Astor Piazzolla, in occasione del centenario della nascita. Alcuni dei suoi tanghi più conosciuti saranno eseguiti da diversi strumentisti che si alterneranno sul palco: Andrea Padova, Emanuele Torquati, Piero Di Egidio, Silvia Mazzon. «La mia chiave metodologica è lo storytelling – spiega Lo Surdo – il racconto in cui il linguaggio tecnico viene spogliato per mettere tutti in grado di comprendere, quindi a “Primo Movimento” non mi soffermo su analisi musicologiche o dettagli storici, ma volendo fare innamorare della musica vorrei raccontare le persone, il pensiero degli esecutori perché possa arrivare la loro passione come un punto luce nitido, chiaro e così attirare l’attenzione sul dettaglio, vale a dire il rapporto intimo tra interpreti e musicisti. Anche i programmi di sala devono vibrare di pensieri coinvolgenti, racconti entusiasmanti».

Marcello Mazzoni e Silvia Mazzon li ha conosciuti a un concerto in Friuli con musiche di Brahms e Liszt e «ho visto la passione con cui lavorano: per questo ho accettato di presentare questa sera e naturalmente cerco di farlo in modo che la gente si avvicini senza spaventarsi. Come è successo a me che anni fa... Prima ero “rocchettara” ma poi ho ascoltato l’incipit della Serenata per archi di Čajkovskij che mi ha atterrata. Da lì ho cominciato a sentire la fame di ascolto, la voglia di andare dai musicisti. Per questo vorrei far capire quanto sia impagabile il piacere d’incontrarli dal vivo».

Questa sera dato che al centro ci sarà Piazzolla, forse il compito potrebbe risultare meno arduo. «È uno dei più grandi musicisti universali, l’ennesimo di origine italiana. Tra l’altro si dice che anche il tango abbia origini genovesi. A Piazzolla si deve la creazione di un linguaggio specifico, tanto che dal suo nome deriva un aggettivo: piazzolliano, allusivo di uno scambio fruttuoso tra il genere colto e quello popolare, musica scritta e improvvisazione jazzistica. Da questo punto di vista sono immense la grandezza e la modernità di Piazzolla. Integrando l’alto con il basso, con lui e il suo bandoneon ci siamo riappropriati della musica popolare e del concetto che la creazione è destinata sempre a un pubblico che ascolta».

In questi giorni fino al 2 agosto continua inoltre il Festival online dei giovani pianisti con concerti tutti i giorni alle 19. Da oggi al 2 agosto suoneranno Nikola Stankovic, Benamin Pedemonte, Pablo Salido Pulido & Javier De Diego Bermejo, Teodora Kapinkovska, Nicole Costoli, Alessandro Borrini e Andrea Furlan. Per info: www.pianistiitaliani.com. —

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