Gazzetta di Reggio

La rassegna

A Quattro Castella un Festival di prosa in mezzo al verde della Tenuta Venturini-Baldini

Giulia Bassi
A Quattro Castella un Festival di prosa in mezzo al verde della Tenuta Venturini-Baldini

Si inizia con l’Orchestra da Camera reggiana

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Quattro Castella Nel quadro di una piena ripartenza delle iniziative culturali, tra tante riprese, emerge una bella manifestazione destinata a continuare nel tempo.

Sostanzialmente è un festival di prosa, ma di fatto è un bel ritrovarsi in un luogo del paesaggio particolarmente significativo della nostra provincia. Così è la tenuta Venturini-Baldini, che dal 30 giugno al 4 agosto diventa la sede del Roncolo Teatro Festival realizzato in collaborazione con il Comune di Quattro Castella per la direzione artistica di Ilaria Carmeli che, come Compagnia del Cigno, lavora all’organizzazione degli spettacoli.

«Questo appuntamento è da considerarsi una vera e propria edizione zero», afferma Julia Prestia, proprietaria della Cantina Venturini-Baldini insieme al marito Giuseppe. Si tratta di una vera e propria sfida e una nuova sperimentazione.

«L’aspirazione e l’obiettivo nel lungo termine sono quelli di diventare, nei prossimi anni, un appuntamento estivo fisso» afferma alla presentazione del festival cui hanno partecipato il sindaco di Quattro Castella Alberto Olmi e Cristiano Casa presidente di Destinazione Emilia. «In questo splendido luogo che si sta distinguendo per le attività e le iniziative che si ispirano alla cultura allo spettacolo e all’intrattenimento a 360 gradi, ora portiamo tre spettacoli di teatro e un concerto» ribadisce Ilaria Carmeli.

«L’idea è quella di partire dalle fondamenta del teatro con un focus su William Shakespeare. Partiremo portando tre compagnie di fama nazionale delle rivisitazioni artistiche estremamente originali. Ma l’obiettivo per il futuro è dare al festival un taglio innovativo e un respiro più trasversale e contemporaneo» concludono Julia e gli organizzatori del Teatro del Cigno.

«Alterneremo grandi classici del teatro ad anteprime nazionali». Con anche l’intento di catalizzare l’attenzione di un pubblico sempre più ampio che ama vivere in prima persona esperienze immersive che mixano intrattenimento e culture.

S’inizia giovedì 30 giugno con Soundtrack of a Midsummer Night in cui l’Orchestra da Camera Reggiana diretta da Andrea Vezzoso si cimenta in un programma comprendente alcune delle più belle colonne sonore di film composte da Ennio Morricone e Nino Rota.
 

Giovedì 7 luglio Gigi Proietti Globe Theatre presenta Venere e Adone, il primo parto della fantasia di William Shakespeare per la regia di Daniele Salvo. Si tratta di un poema comico, erotico e commovente, in cui l’autore si ispira al decimo libro delle Metamorfosi di Ovidio.
L’allestimento del noto regista reggiano, allievo di Luca Ronconi, porterà direttamente nelle menti e nei cuori dei personaggi, nei loro desideri, nei loro affanni, nelle loro ansie e speranze disattese o soddisfatte.
La settimana successiva, il 21 luglio, sarà ospite Fondazione Teatro di Napoli — Teatro Bellini e Atir Teatro Ringhiera che portano in scena Le allegre comari di Windsor in una versione tutta al femminile per la regia di Serena Sinigaglia con Annagaia Marchioro, Chiara Stoppa, Cristina Parku, Virginia Zini e Giulia Bertasi alla fisarmonica. Nella pièce le parti recitate saranno intervallate da brani musicali, suonati alla fisarmonica, tratte dal Falstaff di Verdi.

Lo spettacolo conclusivo il 4 agosto è di Progetto U.R.T. in collaborazione con il 55° Festival Teatrale di Borgio Verezzi con la regia di Jurij Ferrini riguardante Sogno di una notte di mezz’estate, capolavoro riletto in chiave moderna che tocca anche il tema ambientale.

«Il perno centrale di una lettura moderna di quest’opera sia il mistero della tempesta biologica dell’innamoramento – scrive Ferrini nella presentazione – una sequenza biochimica di emozioni che per durata ed effetti vince su qualsiasi altra droga, più o meno naturale. L’amore è un vero mistero. Ma il rapporto di questo testo con la biologia non finisce con la tempesta biochimica dell’amore; i continui litigi tra Oberon e Titania, stanno mandando fuori sesto la natura, la sua armonia. I loro alterchi stanno mettendo in serio pericolo il clima del pianeta, con conseguenti catastrofi a noi molto familiari: quali esondazioni di fiumi, carestie e pestilenze in varie parti del pianeta».

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