Gazzetta di Reggio

Reggio Emilia

Le MicroDanze di Aterballetto sbarcano nella capitale della cultura

Giulia Bassi
Le MicroDanze di Aterballetto sbarcano nella capitale della cultura

Il progetto reggiano sarà protagonista domenica a Brescia

4 MINUTI DI LETTURA





Reggio Emilia Mentre si stanno concludendo le tournée in Germania, Francia e Spagna, Aterballetto si appresta ad affrontare altri progetti di forte caratura, davvero degni nel nuovo e unico Centro Coreografico Nazionale.

Da una parte stanno entrando nel vivo, ad un mese dal debutto al Théâtre de Chaillot di Parigi, le prove per la messa a punto del progetto Over Dance, con due coreografie su commissione della Fondazione Nazionale della Danza, una delle quali è firmata da Angelin Preljocaj in cui esplora il corpo che si trasforma con l’avanzare degli anni. Per l’occasione sono state indette delle audizioni a Reggio, Parigi e ad Aix-en-Provence, per selezionare sette performer senior.

L’altro appuntamento e per domenica 22 gennaio quando Bergamo e Brescia apriranno le porte di tutti i luoghi della cultura in occasione delle celebrazioni per l’avvio ufficiale dell’anno “Bergamo-Brescia Capitale della Cultura 2023”.

Teatri, musei, cinema, biblioteche, fondazioni e molti altri enti, alcuni dei quali in via del tutto eccezionale, saranno visitabili al pubblico e ospiteranno mostre, convegni, esibizioni ed eventi. All’interno di questo contesto, grazie alla collaborazione con la Fondazione Brescia Musei, quattro delle MicroDanze animeranno alcuni dei luoghi di cultura più iconici della città quali il Capitolium, il Museo di Santa Giulia e la Pinacoteca Tosio Martinengo. Una sorta di anticipazione l’ha data la puntata di “Art Night-Le stanze dell’arte” di mercoledì scorso in onda su Rai con Stanze di Diego Tortelli, danzato alla Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia.

Tortelli è partito dalle suggestioni di alcune sale della Pinacoteca dove ha immaginato un percorso coreografico e musicale di profonda forza visionaria.

«Le MicroDanze sono il nostro progetto più versatile. Una specie di sintesi tra l’esplorazione su grande scala delle qualità coreografiche e interpretative di oggi, e la necessità di incontrare lo spettatore nello spazio pubblico. Per riqualificarlo, oppure per valorizzarlo. Brescia Capitale Italiana della Cultura non poteva che essere per noi un obiettivo prioritario. Grazie all’invito della Fondazione Brescia Musei, entriamo in un progetto di grande ambizione. Rendere vivo e vitale un luogo d’arte come la Pinacoteca Tosio Martinengo. E naturalmente gli altri magnifici spazi museali di Brescia Musei: dal Coro delle Monache a San Salvatore, al Tempio Romano. E così, il 22 gennaio, nel weekend di apertura delle Capitali italiane della Cultura 2023, offriamo un assaggio, che abbiamo pensato per l’occasione, con quattro delle nostre più interessanti MicroDanze. E ce ne sarà anche una nuova, in prima assoluta, firmata da Diego Tortelli. Ma è un assaggio: il progetto integrale sarà mostrato il 3 e 5 marzo», spiega il direttore di Aterballetto Gigi Cristoforetti, che poi si addentra nel progetto di Preljocaj partendo dal successo delle audizioni cui hanno partecipato in 600 «dai 65 ai 79 anni e per l’occasione il coreografo si è imposto di non “assumere” ex danzatori, ma quelle persone che “avevano qualcosa da raccontare con il proprio corpo”. È stato importante che Preljocaj, celebrato soprattutto per la tecnica smagliante dei suoi pezzi, facesse queste scelte. Per esempio, Roberto, che è stato un cardiochirurgo, e non si è occupato del nostro mondo fino a pochi anni fa. Il suo lavoro diventa una metafora pura delle potenzialità della vita, e della bellezza del poterle esprimere».

La produzione con Parigi, che debutterà il 15 febbraio, comprende anche una creazione di Rachid Ouramdane.

«L’intero programma sfida profondamente i canoni di bellezza e virtuosismo e affronta il tema dal punto di vista della danza – prosegue Cristoforetti –. Con questo spettacolo mettiamo insieme energie e realtà davvero differenti, apparentemente lontane. E questa sta diventando una nostra specialità, ciò che io desidero caratterizzi quella che non è più solo una compagnia, ma un Centro Coreografico Nazionale. Non intendo solo due dei maggiori coreografi con un gruppo di persone “over”. Intendo noi con la più importante Fondazione italiana che si occupa di longevità, la Ravasi-Garzanti di Milano. Il suo direttore, Felice Scalvini, si è appassionato a quella che pareva una sfida lontana da compiti fondamentali di assistenza, ed è invece diventata una specie di manifesto. Ma pensiamo anche alle forze artistiche e produttive che si sono associate con noi: il maggiore teatro per la danza di Francia, i nostri vicini di Emilia-Romagna Teatro, il Centro Santa Chiara di Trento, e naturalmente il nostro partner ineludibile, la Fondazione I Teatri. Ma anche altre realtà sul territorio da ringraziare: Farmacie Comunali Riunite è il main partner progetto Over, insieme all’assessorato alla Casa e alla Partecipazione del Comune di Reggio Emilia. Poi ci sono il Laboratorio Aperto dei Chiostri di San Pietro per il workshop “misto” generazionalmente, “Dal Liscio al Rave”. Con noi sono anche Unimore, Libera Università del Crostolo, il Consorzio Oscar Romero, Consorzio Quarantacinque, Cna-Pensionati, CuraRE Onlus. Tutto questo è il nostro modo di lavorare di oggi, al quale tengo più di tutto: con una visione aperta, e condivisa».

Dopo Parigi ed Aix-en-Provence, la prima italiana del progetto Over sarà a Modena il 10 marzo e il 12 marzo a Bologna. l

© RIPRODUZIONE RISERVATA