Gazzetta di Reggio

Officine Reggiane tra passato e futuro

Martina Riccò
Officine Reggiane tra passato e futuro

Sabato 28 gennaio andrà in scena “Manifesta”, evento conclusivo della mostra “Un tocco di classe”. Sesena, segretario Cgil: «Realizzeremo un museo diffuso per tramandare la memoria»

25 gennaio 2023
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Reggio Emilia Passeggiando nella “galleria” del Capannone 18 delle ex Officine Reggiane, ora Parco Innovazione, si percepisce forte e chiaro di esser in un luogo lanciato verso il futuro (e l’innovazione appunto), ma con radici ben salde nel passato.

Un passato che in parte è stato raccontato dalla mostra fotografica “Un tocco di Classe. L’occupazione delle Officine Reggiane 1950-51” ideata dalla Cgil di Reggio Emilia in collaborazione con Spazio Gerra, Comune di Reggio Emilia e Stu Reggiane. Inaugurata lo scorso aprile nel Capannone 18 e prorogata fino al 31 gennaio, la mostra ha attirato circa ventimila visitatori centrando un duplice obiettivo: narrare – attraverso fotografie originali, materiali storico-documentali e narrazioni registrate – la più lunga occupazione di una fabbrica di cui si ha contezza; e far rivivere le Reggiane.

Questa esperienza si concluderà sabato con l’evento “Manifesta. Una lotta quale non s’è mai vista uguale”, una manifestazione ideale che, accompagnata da tamburi e parole cadenzate, partirà dall’occupazione delle Reggiane fino ad arrivare alle lotte per la difesa del nostro pianeta. Non sarà tuttavia un “addio”: il progetto di Cgil e Stu Reggiane è quello di realizzare nel Parco Innovazione una sorta di “museo diffuso” in grado di far dialogare passato, presente e futuro. «Vogliamo dare continuità allo sforzo creativo e di ricerca sfociato nella mostra “Un tocco di Classe” – spiega Cristian Sesena, segretario generale della Camera del Lavoro di Reggio Emilia – e lo faremo producendo un catalogo dell’esposizione, cartaceo o digitale, ma soprattutto destinando uno spazio apposito delle Reggiane alla memoria per dare testimonianza perenne degli avvenimenti storici che sono avvenuti nella fabbrica, nel cuore di Reggio Emilia».

Il finissage

La performance “Manifesta. Una lotta quale non s’è mai vista uguale” vedrà come protagonista Massimo Zamboni, il fondatore dei Cccp-Csi che ha prestato la voce agli audio che hanno accompagnato le migliaia di visitatori lungo il percorso della mostra “Un tocco di Classe”. Sue sono le letture e le rielaborazioni dei testi che commentano le singole fotografie in mostra, e suo è anche il progetto performativo che chiude questa esperienza. Alle 16 di sabato, nel Capannone 19, il pubblico verrà chiamato a prendere parte a una sorta di “rito collettivo” dedicato al tema della partecipazione e al significato di manifestare. «Ciò che con questa performance vorrei evidenziare – dice lo stesso Zamboni – è l’impatto fisico della presenza operaia, mai così oscurata come oggi dall’immaginario della scena sociale, messa ai margini dai media, pressoché sconosciuta alla parte intellettuale». Con i tamburi e le percussioni del gruppo “I tamburi del Crostolo” (ma anche con trombe e fischietti che ognuno potrà portarsi da casa) si ricreerà il ritmo dei cortei su cui Zamboni andrà a incidere canti, discorsi, parole di protesta. «Quando gli operai delle Reggiane hanno occupato la fabbrica hanno ricevuto appoggio e solidarietà anche dagli intellettuali – riflette l’artista – mentre oggi il mondo del lavoro e quello della cultura faticano a trovare un punto di incontro. Per me questo evento è un’occasione preziosa per cercare di riannodare un filo spezzato».

La giornata finirà poi al Tecnopolo con l’incontro “Trasformazione urbana, lavoro, innovazione: le Officine Reggiane tra memoria e futuro” a cui prenderanno parte Luca Molinari, architetto, critico e curatore, Maurizio Landini, segretario generale Cgil , Cristian Sesena, segretario generale Camera del Lavoro di Reggio Emilia, Luca Torri, amministratore delegato di Stu Reggiane e Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia.

«Le Reggiane sempre più vogliono essere un luogo aperto, per tutti – anticipa Luca Torri – e la mostra “Un tocco di Classe” lo ha dimostrato. In questi mesi migliaia di persone sono venute a visitarla, scoprendo i capannoni riqualificati, permettendoci di tramandare la storia e la memoria di questo luogo, che poi è anche quella della città».

La mostra

Chi ancora non avesse visto la mostra “Un tocco di Classe. L’occupazione delle Officine reggiane 1950-51” allestita nel Capannone 18 del Parco Innovazione potrà farlo fino al 31 gennaio. Un centinaio le fotografie originali tra cui passeggiare per andare alla (ri)scoperta dell’occupazione delle Reggiane seguendone la cronologia ma anche focalizzandosi su alcune tematiche fondamentali: il lavoro, a partire dall’autogestione produttiva e dall’idea di riconversione della fabbrica al controllo diretto sulla produzione, fino ad arrivare al trattore R60 che venne ideato e realizzato durante l’occupazione; i conflitti e la costruzione della comunità operaia di lotta, con un ampio capitolo dedicato alla solidarietà che accompagnò quella vicenda di resistenza sociale, da quella alimentare e delle categorie produttive, a quella di numerosi intellettuali come Calvino, Levi e Guttuso. l