Gazzetta di Reggio

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La Pietra di Bismantova sul grande schermo

Giulia Bassi
La Pietra di Bismantova sul grande schermo

“Evelyn tra le nuvole”, girato a Castelnovo Monti, arriverà nelle sale il 30 marzo. Reggiano anche il cast dove spiccano i nomi di Eleonora Giovanardi e Marco Maccieri

06 febbraio 2023
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Reggio Emilia Al centro della locandina compare, al massimo del suo splendore la Pietra di Bismantova sospesa tra due colori brillanti: il verde dell’erba e l’azzurro del cielo e in basso la scritta, “Evelyn tra le nuvole”, il film diretto da Anna Di Francisca, - nelle sale il 30 marzo prodotto da Orange Film - che oltre ad essere girato a Castelnovo Monti, ai piedi della Pietra, vi recitano due noti attori reggiani: Marco Maccieri ed Eleonora Giovanardi: il primo direttore artistico dei MaMiMò, eccellente attore e docente alla Paolo Grassi; la seconda, già allieva della prestigiosa scuola milanese, alterna la presenza in teatro,alla Tv (l’abbiamo vista in “Crozza nel Paese delle Meraviglie”, in “Status” la serie web italiana sul mondo della cooperazione e ne “L'Alligatore” di Daniele Vicari) e al cinema dove ha interpretato, tra gli altri, “Italy amore mio”, diretto da Ettore Pasculli mentre, nel 2016, è stata coprotagonista accanto a Checco Zalone di “Quo vado” e in “Natale a Londra - Dio salvi la regina” con Lillo & Greg.

Senza dubbio sorprende il tipo di storia che ci racconterà “Evelyn tra le nuvole”: Maccieri non esita a definirla una commedia alla francese, sul genere de “Il favoloso mondo di Amélie”. Se è così, si va sicuramente oltre i cliché che contraddistinguono l’emilianità: il carattere, il cibo, la cordialità…

«Girato tra la primavera e l’estate del 2021, “Evelyn tra le nuvole” appare come una fiaba contemporanea, romantica – spiega Marco Maccieri – dove si racconta di una famiglia che abita in un agriturismo, sotto la Pietra, in cui il fratello e la sorella, io e Sofia (Eleonora Giovanardi), abbiamo diverse opinioni sulla tecnologia e sull’essere green. La questione emerge quando mio suocero Andrea Roncato vuol fare costruire nei paraggi un’antenna per internet e i telefoni cellulari…». La trama, molto semplice, presenta un tema da tempo molto attuale, che esibisce in un certo senso uno scontro tra mondi - la tecnologia da un lato e l’amore per il paesaggio incontaminato dall’altro - per chiedersi se è possibile trovare uno spazio di mediazione che accontenti tutti. «Il fatto è – dice Maccieri – che all’agriturismo approdano turisti in cerca di pace, si allevano le mucche ma, nello stesso tempo, si trova nella posizione ideale per collocare un ripetitore telefonico che porterà il progresso in tutta la zona. Come far convivere natura e silenzi con la tecnologia in grado di migliorare la nostra vita? Per me è stata un’esperienza meravigliosa con riferimento al periodo delle riprese quando abbiano vissuto alla Baita d’oro a Castelnovo Monti, immersi nella vita di quella comunità dove ho incontrato delle persone stupende. Penso che il Comune si stia attivando per organizzare una proiezione ad hoc che comprende anche l’incontro con gli attori. È il mio primo film e posso dire di essere stato fortunato a lavorare con una regista sensibile come Anna Di Francisca e attori che sono autentiche eccellenze quali Antonio Catania, Violante Placido (che nel film è mia moglie) e ancora Claire Nebout, Andrea Roncato, Marco Lucia Vasini… quindi Eleonora Giovanardi che conosco dai tempi del liceo Spallanzani, quando era mia allieva nei corsi di teatro».

A tal proposito, la prima di questo film, coincide per l’attrice reggiana con il debutto de “Il giardino dei ciliegi”, adattamento e regia di Rosario Lisma (debutto il 21 marzo alla Sala Umberto di Milano), mentre in questi giorni la vediamo a teatro ne “L’estinzione della razza umana” di Emanuele Aldrovandi. «Indubbiamente il film è bello come storia, qualità degli interpreti e, per quanto mi riguarda – puntualizza Eleonora Giovanardi – sono stata felicissima di aver ritrovato sul set l’amico di una vita, Marco Maccieri. E mi è piaciuto ritornare nei luoghi del nostro Appennino e posso dire che la Pietra di Bismantova dovrebbe essere più sfruttata dal punto di vista cinematografico…. Poi amo il personaggio che interpreto, Sofia. Lei vive profondamente dentro la natura coni suoi ritmi… ma penso anche agli altri fili che compongono la trama e il riferimento a figure carismatiche come le nostre nonne depositarie degli antichi saperi».l