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Musica

Claudio Baglioni fa tappa al Valli: «Ora mi godo la meraviglia dei teatri»

Claudio Baglioni fa tappa al Valli: «Ora mi godo la meraviglia dei teatri»

“Dodici Note Solo Bis”: l’appuntamento (sold out) lunedì 13 febbraio

07 febbraio 2023
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Reggio Emilia «Con Dodici Note Solo, ho percorso 25.000 km in cento giorni cantando e suonando per sei sere a settimana. Senza mai provare un istante di noia o stanchezza. Senza mai cadere nella trappola della ripetitività. Teatri bellissimi e spettatori attenti ed entusiasti sono stati lo spettacolo per i miei occhi e le orecchie. Io ci ho messo la voce, le mani, il cuore. Gli altri le emozioni, le grida e gli applausi. Così che ogni concerto fosse speciale e si potesse ricordare. Sono alla fine di una lunga e fantastica avventura umana e professionale. Ma non termina qui. Se il pubblico chiama, l'artista torna in scena, ringrazia e concede il bis».

Il tour

E così è stato. Sta infatti proseguendo in tutta Italia il “Dodici Note Solo bis”, il tour di Claudio Baglioni nei maggiori teatri lirici e di tradizione d’Italia che lunedì 13 febbraio (ore 21) farà tappa al Valli. Una data sold out come quasi tutte quelle previste fino al 12 marzo. Una sera dopo l’altra. Senza una pausa. Senza respiro.

Gli appuntamenti dal vivo di “Dodici Note Solo Bis” vedranno nuovamente Baglioni - voce, pianoforte e altri strumenti - con le composizioni più preziose del suo repertorio, protagonista assoluto del concerto più appassionante della straordinaria carriera di un artista sinonimo di grande musica e poesia, vincitore del Premio Tenco 2022.

Un desiderio di intimità che Baglioni spiega così: «Mi sono goduto i kolossal con centinaia di persone in scena, ma qui c'è una dimensione intima, da camera. Settantadue concerti, tutti debutti, niente repliche. Vado a cercarmi il pubblico città per città godendomi la meraviglia dei teatri all'italiana. Tante canzoni, sempre poche per le oltre 300 che ho scritto, e la possibilità di cambiare scaletta ogni sera, per complici solo un pianoforte un piano elettrico ed un digitale: un valzer nel tempo. Quando vado in scena mi metto nella condizione di creare un po’ di meraviglia, di stupore. Intendo questo lungo giro di concerti come un modo per rianimare le nostre vite con la musica dopo il lungo, difficile, doloroso silenzio imposto dalla pandemia. Ai miei occhi è come se i teatri, coi loro balconi, le loro logge, i loro palchi, diventassero delle corti in cui radunare e far incontrare le persone, sorprendendole… a mani nude».

L’altra orchestra

Sul palco solo lui, Baglioni, capace di trasformarsi in orchestra. «Ho preso un pianoforte– spiega – e l’ho diviso in tre, sono diventate tre tastiere, una delle quali è un pianoforte digitale-acustico, le altre due sono tastiere che si avvalgono di un’effettistica. Cerco di portare da solo un’orchestrazione fatta quasi di stati d’animo, di riverberazioni, di aggiunte, lontane però anche presenti all’orecchio degli ascoltatori».

E quanto è difficile scegliere una scaletta quando hai alle spalle centinaia di successi? «Certe volte la scaletta vorrei farla con un’estrazione a sorte. Ho scelto di narrare questo tempo lungo attraverso tre stazioni, quella del passato, quella del presente e quella del futuro. Ci sono tre strumenti con tastiera, una è un pianoforte digitale-acustico, le altre due sono macchine da suono. Cerco di creare un racconto attraverso le diverse timbriche e la scelta di alcune canzoni, alcune tra le più popolari, ma altre invece anche di “seconda fila”, cioè quelle che io ritengo tra le cose migliori che sono riuscito a fare, e le snocciolo un po’ come in un calendario al contrario, un orologio che le lancette le porta indietro».

Sanremo

Il Festival di Sanremo sta partendo... che ricordi ha Baglioni dei suoi Festival? «Quando si è trattato di organizzare il mio Festival di Sanremo mi sono dichiarato il primo anno dittatore artistico e il secondo dirottatore artistico, di un Festival fortemente musicale e non fenomenistico. Sono usciti fuori dei bei personaggi. Sono state due edizioni che hanno rotto un certo rituale».

Il Premio Tenco

E in merito al premio Tenco che gli è stato assegnato di recente? «Apprezzo il Premio Tenco anche se elitario, nel senso buono, penso che si giusto. Non ho mai pensato di arrivare al conseguimento di un premio così ma trovo che sia un premio alla carriera ed è un segno positivo che arrivi molto tardi perché vuol dire che la carriera è ancora in esistere. C’è stata una fretta di etichettare che forse era dovuta a una voglia di cambiare il mondo nata alla fine degli anni ’60. C’erano i militanti e chi non lo era. Pensavo che non essendo stato un incendiario ora non devo essere un pompiere.”

La carriera

Claudio Baglioni è l’uomo dei record: più di 60 milioni di copie vendute, in 12 album registrati dal vivo e 17 in studio, tra i quali, l’album più venduto di sempre: “La vita è adesso (Il sogno è sempre)”. Primo a dare il via alla stagione dei concerti nei grandi stadi, nell’estate del ’98, fa registrare il tutto esaurito all’Olimpico di Roma, nelle due date del tour “Da me a te”, con oltre 150mila spettatori. Dopo il primo singolo di successo (“Una favola blu/Signora Lia”, 1969), firma decine di hit indimenticabili - come “Questo piccolo grande amore”, “E tu”, “Sabato pomeriggio”, “E tu come stai?”, “Strada Facendo”, “Avrai”, “La vita è adesso”, “Mille giorni di te e di me”, “Mal d’amore”, “Dodici note” - imponendosi come uno degli autori/interpreti di maggior successo della storia della musica popolare italiana. Nell’estate 2022 con “Dodici Note - Tutti su!” diventa il primo artista pop ad aprire la stagione estiva del Teatro dell’Opera di Roma alle Terme di Caracalla e il primo a esibirsi su quel palco per dodici, trionfali, serate.l

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