Gazzetta di Reggio

Fotografia Europea circuito OFF

Gonzalo Borondo allo Spazio C21 con il suo progetto Substratum

Giulia Bassi
Gonzalo Borondo allo Spazio C21 con il suo progetto Substratum

Classe 1989, è un artista visivo eclettico, multimediale, figurativo tra i più brillanti della sua generazione

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Reggio Emilia Un progetto complesso, articolato e di forte suggestione è quello che presenta lo Spazio C21 di Palazzo Brami per Fotografia Europea sezione Off. L’artista coinvolto è lo spagnolo Gonzalo Borondo, autore di Substratum (in mostra dal 29 aprile al 25 giugno) e, come tutti i progetti dello Spazio C21, le opere e il loro concept sono nate in loco. A rivelarcelo in anteprima il proprietario e anima dello Spazio, Eugenio Sidoli.

Gonzalo Borondo, classe 1989, è un artista visivo eclettico, multimediale, figurativo tra i più brillanti della sua generazione. Nasce a Valladolid, in Spagna, cresce a Segovia e studia a Madrid, dove approfondisce la tecnica della pittura figurativa; dal 2003 frequenta la scena dell’arte underground madrilena e si distingue per l’originalità e la forza dei murales che realizza in luoghi non autorizzati, provocazioni potenti che sanno ispirare il pubblico. Nel 2011 si trasferisce a Roma, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti e si lega alla città che per prima lo consacrerà quale protagonista della scena internazionale dell’arte pubblica urbana. «La sua poetica è espressionista, intimista e umanista – spiega Eugenio Sidoli –. Gonzalo indaga i sentimenti, la fragilità della psiche, gli stati d’animo, l’inquietudine, i moti della coscienza ed è intrisa di spiritualità e di natura. Nel suo immaginario, il contesto fisico e psicologico si intrecciano in un dialogo caratterizzato dalla sperimentazione di tecniche, dalla scelta di supporti inediti e da un tratto identitario, consapevole, carico di energia e di personalità che trasforma la dimensione artistica in un’esperienza immersiva».

Ma c’è un altro particolare che Sidoli desidera mettere i evidenza. «Per l’edizione 2023 di Fotografia Europea, Borondo insiste sulla vocazione esperenziale e installativa del suo lavoro, ma utilizza per la prima volta il solo medium fotografico, integrando tecniche analogiche e digitali al fine di esplorare in modo concettualmente nuovo il tema della memoria, della diversità e le problematiche legate alla conservazione del patrimonio culturale. In una tensione tra radici e futuro, Borondo intercetta l’eco della storia, insiste sul concetto di identità e fonde nella sua installazione immagini che provengono dall’archivio fotografico personale e da quello pubblico. Il progetto allo Spazio C21 si articola su una pluralità di piani semantici e concettuali: dalle due nicchie rivolte alla strada, sotto il portico, che contengono una sovrapposizione di immagini - il celebre ritratto del fotografo Nadar, scattato nel 1865, in omaggio al medium e all’ossessione dell’immortalità - al patio, dove domina un’installazione al contempo potente e leggera, per giungere alle grandi vetrine, che ospitano un inedito sguardo al passato e al futuro, una prospettiva sulla diversità, visioni contrapposte di fragilità e forza, di mito e memoria. Nell’ultimo piano, quello interno, si svolge l’ultimo dialogo tra ciò che era, il substratum, ed il presente, tra radici e contemporaneità».

Borondo è un protagonista del suo tempo, un cittadino d’Europa, e naviga i delicati argomenti della rassegna reggiana del 2023 con consapevolezza e autenticità, da artista europeo formatosi in strada più che nelle accademie, oscillando costantemente tra una dimensione politica/storica/ collettiva e una personale/ emotiva / inconscia. «Realizzare opere mi mette sempre un po’ in difficoltà – dice l’artista – forse perché considero l’arte un’esperienza più che un’esecuzione. Il confronto con la fotografia mi ha offerto nuove prospettive espressive. Ricerco sempre una dimensione spaziale in quello che creo e ciò che conta, per me, è l’atmosfera che ne scaturisce. Affrontare lo spazio senza la pittura, in questa installazione allo SpazioC21, è stata un’esperienza entusiasmante».

La mostra Substratum s’inaugura sabato 29 aprile alle 18.30; l’artista sarà presente allo Spazio C21 sia sabato che domenica 30 aprile.