Reggio Emilia

Il minimalismo di Sasha Waltz chiude la stagione al Valli

Il minimalismo di Sasha Waltz chiude la stagione al Valli

La gigante della danza contemporanea si confronta con “In C”

03 maggio 2023
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Reggio Emilia Una gigante della danza contemporanea e un gigante della musica minimalista nell’ultimo appuntamento della stagione di danza della Fondazione I Teatri sbarca venerdì (ore 20.30) al teatro Valli. La grande coreografa tedesca Sasha Waltz, con la sua Compagnia Sasha Waltz & Guests, si confronta con “In C” del compositore statunitense Terry Riley, eseguito dal vivo da Ensemble Casella del Conservatorio de L’Aquila.

Considerato il primo pezzo di musica minimalista (1964) e una pietra miliare della storia della musica, il brano ha rappresentato per Waltz e la sua compagnia il materiale di partenza per sviluppare - eravamo in piena pandemia - una struttura coreografica variabile e potenzialmente infinita, caratterizzata da colori sfumati e avvolgenti e in grado di ipnotizzare lo spettatore.

“In C” è un processo sperimentale in continua evoluzione, che ancora una volta riconcepisce e perfeziona l’approccio storico di Sasha Waltz & Guests e il dialogo tra danza, musica e spazio, sia in digitale che nella vita reale. Allo stesso tempo, esplora il potenziale della produzione artistica flessibile in tempi di pandemia e dello scambio artistico, anche al di là dei confini nazionali. Ad esempio, le singole frasi di movimento sono state registrate come video tutorial, il che consente ai ballerini di imparare il materiale coreografico in modo digitale e a distanza.

Spiega la stessa Sasha Waltz che la partitura di “In C” è composta da cinquantatré frasi musicali e si legge come un’indicazione scenica per i musicisti. «Mi attraeva il pensiero di tradurre queste istruzioni dettagliate in danza attraverso un’esplorazione coreografica della musica. Il risultato è un sistema sperimentale di cinquantatré figure coreografiche per un’improvvisazione strutturata con regole e leggi chiare. La durata del brano rimane variabile, così come il numero di musicisti e danzatori. “In C” è anche una partitura molto democratica, perché lascia libertà al singolo danzatore all’interno dell’ensemble: è un’opera che parla dell’essere parte di un gruppo come individuo piuttosto che essere individuo all’interno di un gruppo. “In C” è un sistema dinamico e modulare che rimane adattabile in tempi di pandemia.

Sasha Waltz è coreografa, danzatrice e regista. Dopo i primi studi alla School of New Dance Development di Amsterdam, si è unita alla scena della danza postmoderna di New York, che lavorava in uno scambio interdisciplinare con le altre arti. Nel 1986 e 1987 ha danzato nelle compagnie newyorkesi di Pooh Kaye, Yoshiko Chumo & School of Hard Knocks e Lisa Kraus & Dancers. Dopo il suo ritorno in Europa nel 1988 ha iniziato un’intensa fase di collaborazioni con coreografi, artisti e musicisti. Nel 1992 è andata a Berlino con una borsa di studio della Künstlerhaus Bethanien, dove ha sviluppato il formato di improvvisazione “Dialoge”, guidato dallo spirito del suo lavoro interdisciplinare e internazionale. Ha scelto la giovane capitale tedesca come centro delle proprie attività, dove ha praticato nuovi approcci coreografici in infrastrutture sviluppate in proprio. Insieme a Jochen Sandig ha fondato nel 1993 la compagnia di danza Sasha Waltz & Guests e nel 1996 la Sophiensaele come location per la danza e non solo, oggi centro della scena indipendente di danza e teatro non solo in Germania. Dal 2000 al 2004 è stata membro della direzione artistica della Schaubühne di Lehniner Platz. Nella stagione 2019/20 Sasha Waltz è stata direttrice del Balletto di Stato di Berlino insieme a Johannes Öhman.

Nei suoi primi dieci anni a Berlino ha creato pièce di danza di fama internazionale e influenti come le trilogie “Travelogue” e “Körper” e l’installazione di danza immersiva “insideout”. Negli anni successivi ha applicato il linguaggio e le strategie della danza contemporanea per vitalizzare ed esplorare opere e balletti storici e nuovi. Con “Dido & Aeneas” (2005), “Medea” (2007) e “Matsukaze” (2011) ha realizzato tre opere sulle donne e allo stesso tempo ha istituito il genere dell’opera coreografica. Nel 2007 ha diretto “Romeo et Juliette”, interpretando la sinfonia drammatica di Hector Berlioz, per l’Opéra national de Paris. Sono poi seguiti “Sacre” nel 2013 musicato da Strawinsky su incarico del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo, e nel 2014 “Tannhäuser” alla Staatsoper di Berlino diretto da Daniel Barenboim. Nel 2020 Sasha Waltz ha reagito alle sfide della pandemia del coronavirus con diversi progetti online e offline.