Gazzetta di Reggio

Manuel Agnelli al Campovolo «Il mio presente è questo»

Adriano Arati
Manuel Agnelli al Campovolo «Il mio presente è questo»

L’ex leader degli Afterhours martedì sarà sul palco della Festa

20 agosto 2023
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Reggio Emilia Martedì 22 agosto la Festa al Campovolo accoglierà uno degli ospiti più attesi e noti del cartellone musicale 2023, Manuel Agnelli, da sempre leader degli Afterhours, negli ultimi anni diventato anche notissimo volto televisivo grazie alle sue presenze in programmi musicali. E reduce, oltretutto, dal successo dell’adattamento italiano di “Lazarus”, l’opera rock ideata da David Bowie.

A Reggio Emilia arriva in veste di solista per presentare dal vivo il suo primo album in proprio, “Ama il prossimo tuo come te stesso”, uscito nel 2022, un lavoro che contiene diversi brani bagnati da riconoscimenti, come “La profondità degli abissi” dalla colonna sonora del film Diabolik e “Severodonesk” vincitore del Premio Amnesty International Italia.

Sul palco, ci saranno in questo caso il duo chitarra batteria dei Little Pieces Of Marmelade, che Manuel Agnelli ha seguito a X-Factor, il bassista e cantautore Giacomo Rossetti e Beatrice Antolini, veterana della scena indie che negli ultimi anni ha ottenuto visibilità come direttrice d’orchestra a Sanremo e come componente della tour band di Vasco Rossi.

Un mondo nuovo quindi rispetto a quegli Afterhours che sono per tanti il primo rimando.

«È vero che per tante persone è normale l’identificazione tra me e gli Afterhours, ma vale anche il discorso opposto, per molti non è così, io sono consapevole che girando col mio nome e non con quello della band ho minor visibilità, ma il mio presente è questo», sottolinea Agnelli. «In concerto non ci saranno brani dallo spettacolo “Lazarus”, ci tengo a precisarlo, non ci saranno cover, la base sarà il mio album, poi qualche rivisitazione degli Afterhours. Ma saranno versioni figlie del mio attuale percorso: quando ho iniziato a suonare con questa band, sono tornato a mettere mano anche a brani degli Afterhours che non suonavo da tempo. Oggi io sono questo, è quello che voglio raccontare, che ho messo dentro alle canzoni del disco e che porto in giro. L’avvio del tour ha avuto momenti buoni e altri meno partecipati, non cambia che questo è quello che voglio fare oggi».

E non da solo, visto che la formazione al suo fianco è uno stimolo non da poco.

«Sono musicisti e persone che conosco, che hanno personalità, dai Little Pieces Of Marmelade con cui ho lavorato producendo il loro disco, a Beatrice e Giacomo, di cui apprezzo per i loro percorsi precedenti».

Uno dei brani che più ha girato dell’album solista è indubbiamente “La profondità degli abissi”, che ha anticipato l’uscita del primo film su Diabolik ed è stato premiato ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento.

«Era una proposta molto stimolante, molto interessante perché parliamo di un personaggio conosciutissimo e molto particolare, amorale per tanti versi, che guarda solo ai suoi obiettivi, che uccide se deve farlo per ottenere un bottino. Allo stesso tempo, era un’immersione negli anni ’60 e da quello sono partito nel pensare alla canzone».

“Severodonesk” invece porta al conflitto tra Russia e Ucraina.

«Oggi siamo diventati tutti esperti di geo-politica, non sappiamo quando potrà andare avanti questa guerra, io volevo cercare di dare il punto di vista delle persone che vi sono coinvolte direttamente, quindi sul piano umano prima di tutto».l

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