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L'evento

A quarant’anni da “Ortodossia” i Cccp aprono i cassetti della storia

Adriano Arati
A quarant’anni da “Ortodossia” i Cccp aprono i cassetti della storia

Da oggi ai Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia la mostra “Cccp-Fedeli Alla Linea 1984-2024”. Un ricercatissimo allestimento che mette insieme memorabilia e modernità

11 ottobre 2023
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Reggio Emilia Si potrebbe leggere come un gran finale che, oltre a maremoti di ricordi, emozioni e cartoline dal passato e dal mito, potrebbe offrire pure qualche sorpresa dal sapore di novità. Apre ufficialmente oggi “Felicitazioni! Cccp-Fedeli Alla Linea 1984-2024”, la mostra ospitata dai Chiostri di San Pietro nel cuore cittadino e incentrata su una delle principali vicende culturali e musicali dell’Italia degli anni ‘80, quella del punk filosovietico dei Cccp.

Un percorso che ha trasceso il cammino ufficiale, tutto sommato breve, dal 1984 all’inizio degli anni ’90, ancora vivissimo grazie a una serie sterminata di frasi, brani e immagini incise nella memoria. L’esposizione per il quarantennale è la concretizzazione di un progetto voluto dal Comune e da Palazzo Magnani assieme ai quattro componenti storici della band, Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Annarella Giudici e Danilo Fatur. Ed è senza dubbio una delle proposte più ampie e interessanti uscite nell’ultimo periodo a Reggio e dintorni, anche grazie alla sua unicità: questo lavoro solo a Reggio poteva diventare realtà.

“Felicitazioni! Cccp-Fedeli Alla Linea 1984-2024” si snoda in un lungo, ricercatissimo e articolato allestimento che mette insieme memorabilia e modernità e che occupa buona parte degli ampissimi spazi dei Chiostri di San Pietro. Ieri, è stata presentata dai Cccp in compagnia del sindaco Luca Vecchi, dell’assessora alla Cultura Annalisa Rabitti e del direttore di Palazzo Magnani Davide Zanichelli, comprensibilmente emozionati, in un momento che ha radunato in città tutta la stampa nazionale.

La mostra sarà visitabile sino all’11 febbraio 2024 tutti i giovedì, venerdì, sabato, domenica e nei giorni festivi dalle 10 alle 19, con la possibilità di visite in autonomia o guidate (i biglietti sono acquistabili anche online sul sito di Palazzo Magnani). Permetterà di ripercorrere tutta la vicenda dei Cccp in un percorso che coinvolge 1800 metri quadrati di superficie e 28 spazi espositivi sui due piani interni dei Chiostri. Lo hanno curato in prima persona i componenti dei Cccp assieme a Stefania Vasques, allo staff di Palazzo Magnani, al designer di luci Pasquale Mari e ai contributi artistici di Arthur Duff, Roberto Pugliese, Stefano Roveda e Luca Prandini.

Si parte con i vopos della Ddr scelti come simbolo assieme alle “Felicitazioni!” estratte dal testo di “Spara Jurij” e, dopo fermate nel chiostro grande e nel chiostro piccolo e lungo il corridoio che riporta a ripetizione la scritta “È una questione di qualità”, la frase più celebre di “Io sto bene”, si arriva alle 7 stanze del piano terreno. Sono 7, come 7 sono le uscite discografiche in studio dell’epoca, scelte per dare il titolo a questi 7 ambienti. Si risale poi al piano superiore per altri 17 spazi espositivi, tutti con richiami alle vicende della band e dei suoi componenti, dalla “Fellegara” del periodo trascorso in un casolare della campagna scandianese, alla “Lombroso”, richiamo al lavoro di Ferretti come operatore per malati psichiatrici. Quella psichiatria poi frequentata, in declinazioni artistiche e spettacoli, grazie a una delle figure più importanti tra quelle che hanno affiancato il gruppo, Benedetto Valdesalici.

La scritta “Curami” a fianco dell’ingresso alla “Lombroso” tanto racconta e tanto rievoca. Il grande corridoio del primo piano regala poi uno degli stralci più suggestivi, una lunga passeggiata tra le gigantografie dei volti dei principali leader politici comunisti del Patto di Varsavia in compagnia del brano inedito ripescato dagli archivi, “Onde”.

«Una bella canzone che non capisco come mai non sia stata pubblicata all’epoca», ha sorriso Zamboni.

Per un appassionato non solo della band, ma di musica, cultura alta e cultura pop, storia e politica, la visita a “Felicitazioni!” può regalare un fiume intero di spunti e di sollecitazioni. E di curiosità per il futuro: girando ci si imbatte in testi mai usati, scatti inutilizzati e il discorso non necessariamente finisce qui.

Nei prossimi mesi, assieme agli eventi già in programma, potrebbero arrivare diverse novità, dal vivo nelle serate al Valli come dal punto di vista discografico ed editoriale. È tutto aperto e tutto da decidere, è stato ribadito.

Per chi voglia conservare traccia, è poi già disponibile il corposo catalogo, comprensivo di una dettagliata bibliografia. Nel cofanetto completo, si aggiungono bozzetti originali della mostra, foto dei concerti, cartoline e i ritratti del fotografo Guido Harari scattati a Palazzo Masdoni in via Toschi, per mezzo secolo abbondante sede del Partito Comunista a Reggio. Questa storia inizia lì.

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