Gazzetta di Reggio

Associazione culturale

“I colori dell’anima” di Lodovico De Pietri in mostra a Reggio

Mauro Grasselli
“I colori dell’anima”  di Lodovico De Pietri in mostra a Reggio

Sabato l’inaugurazione nella sede di Primo Stato

02 novembre 2023
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Reggio Emilia Sabato 4 novembre alle 17, nella sede dell’associazione culturale “Primo Stato”, in via Blasmatorti 1/G, sarà inaugurata la mostra “I colori dell’anima” del pittore Lodovico De Pietri, scomparso nel febbraio scorso. L’esposizione proseguirà fino a domenica 26 novembre nelle giornate di lunedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19. Le visite in giorni e orari diversi sono possibili su appuntamento contattando il numero 335 6840308. Info e visite allo studio: 329 8857025 (Rodolfo)

Il titolo della mostra racchiude la cifra artistica di Lodovico De Pietri, pittore post-impressionista conosciuto soprattutto per i suoi paesaggi, in particolare i dipinti delle colline matildiche tra le quali ha vissuto e dipinto per una vita intera. Nato a Quattro Castella nel 1932, nel 1946 divenne allievo del pittore Bottazzi e inizio a dipingere: una strada tutt’altro che facile, nell’Italia post-bellica. Ben presto cominciò a partecipare ad esposizioni personali e collettive, raccogliendo premi ed attestati significativi.

Grande paesaggista, poco conosciuto in Italia nonostante una produzione artistica di altissimo livello, costante nel corso dei decenni, Lodovico De Pietri non ha mai rincorso le logiche del mercato dell’arte. Il suo unico faro è stato l’istinto per l’arte, coltivato fin da giovanissimo, quanto portava i capelli lunghi ed era per questo oggetto di critiche («Mi piaceva Raffaello, e la gente mi insultava»), salvo poi tagliarseli quando divennero di moda. Un grande amore per l’immensità della natura, il suo («Il creato mi meraviglia in continuazione – disse alla Gazzetta in una intervista del 2018 –. La natura è perfetta, l’uomo è ingannevole e arrogante» – interpretato secondo lo stile di un postimpressionismo venato dai tratti espressionistici con cui ha dipinto ritratti (anche «diavoletti ma buoni») e interpretato nature morte e paesaggi – in particolare le “sue” colline – scavando dentro di sé nella libertà della luce e del colore. Alla fine degli anni Ottanta i riconoscimenti più importanti a livello internazionale: a Parigi nel 1988 gli fu conferita la “Menzione Speciale” dell’Associazione sindacale professionisti pittori e scultori francesi. Nel dicembre 1988 ottenne il secondo Premio al Salon de Cercle des Artistes Independant al Grand Palais. Nel naggio 1989 partecipò alla collettiva “Forma-Colore-Armonia” alla Galleria Delpha di Parigi. Nel luglio 1989 espose al Salon “Peintres et Sculpteurs du Cercle des Arts de Paris”. Partecipò poi a diverse esposizioni, tra cui il Salon d’Hiver e al Salon degli artisti francesi al Grand Palais des Champs Elysées di Parigi, al 38° Salon de Charenton-Unione nazionale artisti francesi di Parigi. Nel 1990 divenne socio onorario al Salon Indipendent Grand Palais di Parigi.l