Gazzetta di Reggio

Reggio Emilia, “Il volo della sirena” ai Petali nel segno di Gabrina degli Albeti

Reggio Emilia, “Il volo della sirena” ai Petali nel segno di Gabrina degli Albeti

Il nuovo film del regista reggiano Gianluca Carretti martedì in città. Le scene girate in città e sull’Appennino che diventano non luoghi

19 novembre 2023
2 MINUTI DI LETTURA





Reggio Emilia La storia si intreccia con la fiction nel film “Il volo della sirena” del regista reggiano Gianluca Carretti che sarà proiettato martedì sera (ore 21) all’Uci Petali.

Era il 1375 quando venne processata la prima donna accusata di stregoneria in Italia. Il fatto accade a Reggio Emilia e il suo nome era Gabrina degli Albeti. Gabrina era una semplice erbaiola che curava i mali del corpo e dell’anima con le piante ma fu accusata di essere strega e ritenuta colpevole: marchiata a fuoco le fu mozzata la lingua per impedirle di proferire i propri malefici.

Ai giorni nostri un ricercatore ed antropologo, il dottor Giorgio Greco viene incaricato da uno studioso di storia locale, il professor Francesco Bongiovanni, di ritrovare il calice che si dice fosse appartenuto a Gabrina, il calice degli Albeti. La ricerca condurrà Giorgio Greco a contatto con un inquietante mistero, un enigma deve essere risolto per ritrovare il calice e una antica dea pagana, Melusina, veglia sulla vicenda.

“Il volo della sirena” è un film esoterico, una conversazione sul mistero e l’ignoto e narra della ricerca di un calice scomparso fra fantasmi, apparizioni, veleni e una antica conoscenza che Melusina, la sirena a due code, porta con sé. Un film che vuole essere una riflessione sulla sapienza antica celata. La sirena a due code è infatti l’antica dea della fertilità, signora delle fonti, incarnata nella triade femminile a rappresentare le tre età della donna. Così come la ricerca del Calice di Gabrina si rivela ricerca della sacralità delle donne, generatrici della vita, a cui si deve il futuro della umanità. Non a caso le protagoniste femminili sono undici, perché sottotraccia ma neppure tanto il vero protagonista del film è il femminile, Santo Graal della vita.

Attraverso una setta segreta, veleni, apparizioni ed omicidi si arriverà a ritrovare il calice dai poteri magici. Indizi e presagi condurranno il protagonista alla Rivelazione e al cospetto della Grande Dea nel misterioso santuario preistorico appenninico di Ceriola.

Il film si svolge in una Reggio Emilia che è un non luogo, ubicazione ideale per inseguire ombre e seminare dubbi. Scenari e atmosfere che richiamano certe poesie di Borges molto devono alle suggestioni della colonna sonora di Marco Remondini del Gian Luigi Trovesi Trio.

Tra gli attori, Giuliano Brunazzi (Giorgio Greco), Antonio Grieco (Francesco Bongiovanni) Cris Mazzieri (autista), Silvia Piccinini (Giulia Chiesi), Clarissa Carretti (ragazza misteriosa), Nicoletta Iori (Gabrina degli Albeti). Purtroppo, a poche settimane dall'uscita del film è venuto a mancare Antonio Grieco, poliedrico attore coprotagonista. Questo film è dedicato a lui.l© RIPRODUZIONE RISERVATA