Gazzetta di Reggio

«Vi racconto l’Iliade delle donne»

Massimo Sesena
«Vi racconto l’Iliade delle donne»

Domenica 11 febbraio la scrittrice bolognese Marilù Oliva inaugura gli eventi a Podere Francesco presentando il suo ultimo libro “L’Iliade cantata dalle Dee”, ovvero il Mito visto con occhi femminili

10 febbraio 2024
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Novellara Nonostante si tratti di un sostantivo femminile, è difficile trovare qualcosa di più sematincamente maschile del termine guerra. Anche oggi, al di fuori del mito e della storia, nella nostra contemporaneità ci siamo dentro ogni giorno di più. Eppure anche nelle guerre le donne sono sempre esistite, magari lontano dalle ribalte, ma le donne ci sono sempre state. Nella realtà come nel mito. Ed è proprio guardando ancora una volta al mito che Marilù Oliva ha dato alle stampe la sua ultima fatica, l’ultima perla di una specie di trilogia: “L’Iliade cantata dalle dee”, Edizioni Solferino, segue infatti gli altri “viaggi” che Marilù ha fatto in questi anni, ad esempio con l’Eneide di Didone, e “L’Odissea raccontata da Penelope, Circe e le Altre”. Tre libri che rileggono l’epica che tutti abbiamo studiato ma lo fanno da un punto di vista particolare, l’altra metà del cielo, si sarebbe detto una volta.

La sfida – questa volta – è forse più ardua delle altre. Perché l’Iliade, appunto, è la storia di una guerra, fatta dagli uomini e raccontata quasi esclusivamente da narratori di sesso maschile.

“L’Iliade cantata dalle dee” è il titolo del libro che domenica 11 febbraio riapre la stagione degli eventi culturali a Podere Francesco, a Novellara (strada Reatino 23), dove la scrittrice bolognese è ormai una habituée. L’appuntamento è a partire dalle 17.

«Racconto l’Iliade da un altro punto di vista – dice la scrittrice alla Gazzetta – quello femminile, che per secoli e secoli è stato sistematicamente nascosto, accantonato, negletto. E proprio l’Iliade è forse la prova incontrovertibile di questa sorta di contro-erudizione attuata da Omero in poi».

In effetti, a ripercorrere la storia di quest’opera di cui a un certo punto s’è persino dubitato della sua esistenza in forma scritta, c’è da rimanere colpiti da quante poche sensibilità femminili abbiano maneggiato quei personaggio. Un poema di guerra, una guerra combattuta da uomini e narrata in un poema scritto da un uomo e poi tradotto quasi sempre da una lunga schiera di uomini: da Ettore Romagnoli a Giovanni Pascoli a Salvatore Quasimodo, per arrivare a Cesare Pavese, a cui si deve se non altro il merito di aver scoperto le doti di traduttrice di Rosa Calzecchi Onesti.«E dire – sorride Marilù – che i personaggi femminili, anche in questa storia, non mancano, dalle figure umane come Ecuba e Andromaca, che peraltro dal nome stesso si capisce quanto poco apprezzi il genere maschile, visto che lo combatte, per continuare con le divinità Athena e Afrodite, per finire con le due femmine toccate dal divino: Elena per via della mela d’oro e Cassandra per la maledizione che le ha lanciato Apollo, quella di non essere creduta mai». Rovesciare questa prospettiva è una operazione a cui Marilù Oliva ci ha abituati con i suoi libri. E in questa operazione a noi piace leggere l’invito a non fermarsi a un unico punto di vista. Di fronte all’Iliade o di fronte alla vita. Al termine dell’evento, a ingresso libero, si potrà gustare l’aperitivo offerto da Podere Francesco, a base di bollicine della vigna del Podere e di prodotti tipici locali.l

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